- I mercati azionari globali appaiono generalmente rialzisti dopo l’annuncio a sorpresa di ieri di un cessate il fuoco nella guerra tra Israele e Iran, che alcuni definiscono “la guerra dei 12 giorni”. Il settore tecnologico statunitense, in particolare, ha mostrato forza, con il NASDAQ 100 che ha registrato un forte rialzo e ha toccato, nelle ore di trading fuori orario, un livello a soli due punti dal massimo assoluto. I trader che seguono trend e momentum sono interessati a posizionamenti long su NASDAQ 100 e S&P 500, quest’ultimo anch’esso vicino al proprio massimo storico.
- Il Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha testimoniato ieri davanti alla Camera dei Rappresentanti in merito alla politica monetaria, affermando: “siamo ben posizionati per aspettare” (prima di intervenire sui tassi). Una posizione leggermente hawkish, ma che ha avuto scarso impatto sul prezzo del dollaro USA.
- L’inflazione australiana (CPI), pubblicata poche ore fa, è risultata inferiore alle attese, con un valore del 2,1% rispetto al 2,3% previsto, toccando il livello più basso degli ultimi 3 anni e mezzo. Ciò aumenta le probabilità di un taglio anticipato dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia.
- La Banca del Giappone lascia intendere un ritmo di inasprimento più aggressivo, principalmente attraverso rialzi dei tassi. Il governatore Tamura ha affermato che l’inflazione è più forte del previsto ed è ottimista sull’impatto delle nuove tariffe USA, dichiarandosi pronto ad agire di conseguenza. Questo ha interrotto il recente indebolimento dello yen giapponese, che ha mostrato un recupero nelle ultime ore.
- Il prezzo del petrolio WTI è nuovamente sceso bruscamente ieri, ma sembra essersi stabilizzato attorno ai 65 dollari al barile.
- La quotazione oro appare debole, segnale che in precedenza attirava flussi come bene rifugio, ora meno richiesto dagli investitori.
- Il Forex mostra un aumento di volatilità e movimento dei prezzi. Dall’apertura di Tokyo, la valuta principale più forte è il dollaro neozelandese, mentre la più debole è lo yen giapponese. La coppia EUR/USD continua a salire in linea con il suo trend rialzista di lungo periodo, raggiungendo un nuovo massimo di 3,5 anni sopra 1,1600 USD – un contesto ideale per i trader trend follower.
- I dati CPI canadesi, pubblicati ieri, hanno mostrato un leggero aumento rispetto alle attese, con un incremento mensile dello 0,6% rispetto allo 0,5% previsto.
- Dopo l’apertura dei mercati USA, Powell testimonierà davanti al Senato nell’ambito della Relazione semestrale sulla Politica Monetaria.