L’evento principale che muove oggi il sentiment è una combinazione di ottimismo sulle prospettive del settore tech USA e timori di guerra commerciale dopo che il presidente Trump ha dichiarato “siamo in una guerra commerciale” ed è ancora in programma l’imposizione di un nuovo dazio del 100% sulle importazioni cinesi dal 1° novembre. I mercati, tuttavia, ritengono probabile una rapida soluzione: il fattore pesa nel limitare il recente rialzo di Wall Street, ma il movimento resta debolmente rialzista.
- Gli asset rischiosi sono in generale più alti grazie al rimbalzo dell’azionario USA. Sia l’S&P 500 sia il NASDAQ 100 mostrano un’impostazione positiva, con il NASDAQ 100 (trainato dal tech) leggermente più forte.
- I metalli preziosi restano al centro dell’attenzione, tutti in ascesa con momentum rialzista solido. In particolare:
- L’oro ha appena segnato un nuovo record a $4.242 durante la sessione asiatica. Si muove in “sky blue” (assenza di resistenze storiche) e non è possibile definire un tetto al rialzo; è un segnale positivo anche il superamento quasi senza resistenze della soglia dei $4.000.
- L’argento è salito sopra la soglia tonda di $53, ben oltre il massimo del 1980 dei “fratelli Hunt”, ma resta sotto il suo massimo storico segnato due giorni fa. Come l’oro, può proseguire verso qualsiasi livello e ha oltrepassato con facilità i $50.
- Il platino è in rialzo, ma non ha ancora ritestato il massimo della scorsa settimana. Poiché i futures sul platino sono troppo grandi per la maggior parte dei trader retail, si può ottenere esposizione tramite l’ETF PPLT, più accessibile.
- Il palladio è salito a un nuovo massimo a 2 anni e il suo price action appare rialzista. Anche qui, per chi non opera i futures, l’esposizione al prezzo del palladio si può ottenere tramite l’ETF PALL.
- I trader di trend e momentum saranno interessati a posizioni long su oro e argento, e probabilmente anche su platino e palladio.
- Nel mercato Forex, il Dollaro neozelandese è la valuta principale più forte dall’apertura di Tokyo di oggi, mentre lo Yen giapponese è la più debole. La coppia USD/JPY resta in focus dopo l’attivazione, qualche giorno fa, di un segnale long presso molti fondi trend-following.
- I dati sulla disoccupazione australiana pubblicati ieri hanno mostrato un inatteso aumento al 4,5%, il livello più alto degli ultimi quattro anni.
- In agenda oggi c’è un dato potenzialmente ad alto impatto: il PIL del Regno Unito.