I metalli preziosi restano al centro dell’attenzione, tutti in forte ascesa, con oro e argento che segnano nuovi massimi storici.
1. I riflettori sono puntati oggi sui metalli preziosi, mentre questa asset class continua a correre:
- L’oro guadagna oltre 50 $ e tocca nuovi record sopra 4.400 $.
- L’argento prosegue con rialzi molto ampi ed è ormai vicino alla soglia “incredibile” di 70 $/oncia.
- Il platino è salito in modo marcato ben oltre 2.000 $ e non è molto distante dal record del 2008.
- Il palladio avanza con decisione e raggiunge un nuovo massimo di lungo periodo.
- I trader di tendenza vorranno restare long su questi metalli. Tuttavia, è prudente rispettare l’elevatissima volatilità, soprattutto sull’argento, e operare con size relativamente piccole. Non sorprendetevi se il forte rialzo dovesse improvvisamente cedere: in seguito i prezzi potrebbero o meno recuperare con forza.
2. Ci sono problemi di offerta sull’argento e, man mano che le economie avanzate si orientano verso tassi più bassi, ciò tende a sostenere i metalli preziosi. Ma questi rialzi enormi non sono spiegabili dai fondamentali. Potrebbe trattarsi di investitori istituzionali che si ammassano per cercare — o far vedere di cercare — di monetizzare questi rally: una sorta di “rally di Babbo Natale” sui metalli preziosi invece che sulle azioni.
3. Lo yen giapponese è stato al centro delle notizie negli ultimi giorni dopo il rialzo dei tassi — ampiamente atteso — della Bank of Japan di venerdì scorso. Si è trattato di un rialzo molto “dovish”, perché la banca ha chiarito che alzerà i tassi solo finché i tassi reali resteranno negativi (cioè il tasso d’interesse sarà sempre inferiore all’inflazione). Questo garantisce quasi un caso fondamentale per il deprezzamento dello yen, e dopo l’annuncio la valuta è scesa in modo netto. La settimana si è aperta con uno yen ancora debole, ma poche ore fa il principale responsabile FX del governo, Mimura, ha minacciato un intervento per sostenerlo: sembra essere bastato a fermare la discesa, almeno per il momento. Nonostante ciò, ci sono ancora buone ragioni per rimanere short sullo yen, probabilmente tramite posizioni long su USD/JPY, in ottica di trend.
4. Sul mercato Forex, dall’apertura di Tokyo la valuta principale più forte è stato il dollaro australiano, mentre la più debole è stata il dollaro USA, mettendo la coppia AUD/USD sotto i riflettori. La coppia USD/ZAR resta molto vicino ai minimi a 3 anni e potrebbe risultare interessante per i carry trader che mirano a beneficiare del tasso d’interesse al 6% offerto dal Sudafrica.
5. Oggi non sono in calendario dati macro di forte impatto: i mercati potrebbero risultare relativamente tranquilli, con l’eccezione dei metalli preziosi.