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Martedì la Sterlina è scesa a minimi su quasi quattro settimane, a seguito del rilascio di dati sull’inflazione dal Regno Unito risultati più deboli delle aspettative.

L’inversione di prezzo è arrivata dopo che entrambe le tipologie di greggio di riferimento hanno toccato massimi del 2015 la scorsa settimana.

Il Dollaro statunitense continua ad essere sotto pressione durante il trading asiatico.

Alcuni report hanno mostrato un calo delle importazioni cinesi di greggio al livello più basso in un anno.

L’indice S&P 500 ieri ha toccato un nuovo massimo record e oggi sta continuando a salire.

Il Federal Open Market Committee, strumento legislativo della Federal Reserve, ha mantenuto i tassi d’interesse stabili fra l’1% e l’1,25%.

Il vecchio responsabile della campagna di Trump, Paul Manafort è stato accusato con 12 capi d’imputazione incentrati prevalentemente sul riciclo di denaro sporco.

La scorsa settimana l’Euro ha registrato la settimana peggiore del 2017 continuando la sua lotta durante la sessione di trading asiatica di lunedì.

Giovedì l’Euro si è stabilizzato contro il Dollaro, con i trader in attesa dei piani della Banca Centrale Europea per ridurre il proprio programma di acquisto di bond.

L’indice giapponese Nikkei 225 si è attestato ad un massimo su 21 anni, favorito dalla vittoria elettorale del primo ministro giapponese Shinzo Abe.

Martedì i prezzi del greggio sono saliti, spinti da un calo nelle esportazioni dall’Iraq, e dal previsto calo nelle scorte commerciali di greggio dagli Stati Uniti.

Domenica, il primo ministro giapponese Shinzo Abe si è assicurato i due terzi di una “super maggioranza”, guadagnando 312 seggi sui 465 disponibili.

Fra le valute asiatiche, il Dollaro neozelandese, noto comunemente come Kiwi, è stato tra quelle a muoversi di più oggi.

Giovedì mattina il Dollaro ha toccato un massimo su due settimane contro lo Yen, dopo un aumento dei rendimenti dei bond, mercoledì.

I prezzi del greggio sono saliti mercoledì mattina, spinti da un calo delle scorte di greggio dagli USA e dai continui timori per le tensioni politiche in Iran e Iraq.