Notizie Forex
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L'Euro continua a subire la pressione delle preoccupazioni dell'impatto che l'accordo di Deutsche Bank potrebbe avere sulla Germania, maggiore economia dell'Eurozona.
Il Dollaro statunitense è salito contro lo Yen giapponese dopo aver quasi toccato un massimo su un mese, a seguito di un inasprimento del sentimento degli investitori.
Nel primo accordo del genere dal 2008, mercoledì l’OPEC ha deciso di tagliare la produzione di petrolio nel tentativo di gestire il mercato.
Hillary Clinton sembra essersi aggiudicata una grande vittoria lunedì notte, sia per la sua campagna per la corsa alla Casa Bianca che per i mercati.
Il trading frenetico che ha seguito gli annunci della Fed e della BoJ la scorsa settimana si è tranquillizzato, mentre i mercati asiatici sono scesi durante la sessione di lunedì sulla scia della sessione negativa di venerdì.
Mercoledì pomeriggio e giovedì mattina le borse di tutto il mondo sono salite, dopo che la FOMC ieri ha mantenuto inalterati i tassi d’interesse statunitensi.
Le borse giapponesi sono salite mercoledì, dopo che la Bank of Japan ha annunciato una revisione su larga scala del suo attuale piano di stimoli.
A soli due giorni dal meeting della Bank of Japan che stabilirà la politica economica giapponese per l’immediato futuro, il presidente giapponese Shinzo Abe difende le sue politiche economiche aggressive.
Il trading nel mercato azionario australiano ha subìto una pausa lunedì pomeriggio, e l’Australian Securities Exchange (ASX) non ha fornito indicazioni sulle tempistiche di ripresa degli scambi.
I traders questa mattina sono nervosi mentre aspettano che la Bank of England annunci un taglio a solo una frazione sopra lo zero previsto per quest’anno.
Mercoledì i mercati globali hanno continuato ad essere scossi, con le borse asiatiche che sono scese a minimi su sei settimane per via dei timori dei traders che le banche centrali non riusciranno a stimolare a sufficienza la crescita economica.
Il discorso di lunedì del Governatore della Fed Lael Brainard ha appoggiato il fatto che la Federal Reserve statunitense lascerà invariati i tassi d’interesse la prossima settimana, favorendo un rimbalzo dei mercati globali dai recenti minimi.
I prezzi del petrolio greggio sono saliti di oltre l’1,5% durante la sessione asiatica di giovedì dopo che le scorte di crude oil negli Stati Uniti sono scese di 12,1 milioni di barili la scorsa settimana.
L'indice americano dell’Institute for Supply Management (ISM) non manifatturiero dei direttori degli acquisti (PMI) è sceso da 55,5 a luglio a 51,4 ad agosto, livello più basso dal 2010.
Nel tanto atteso annuncio di martedì, la Reserve Bank of Australia ha reso chiare le sue intenzioni di mantenere il tasso d’interesse stabile all’1,5%.