I titoli azionari asiatici sono rimasti leggermente deboli dopo essersi un po’ ripresi dai minimi su quasi tre settimane toccati mercoledì, dopo che il fornitore dell’indice statunitense MSCI non ha incluso le azioni cinesi nei suoi indici.
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Il bitcoin è salito ad un picco su due anni, fra le aspettative che l’offerta della valuta digitale potrebbe scendere il mese prossimo.
Lunedì i mercati asiatici sono scesi in vista dei meeting della banca centrale statunitense e giapponese questa settimana, e fra le preoccupazioni per una Brexit il 23 giugno.
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I mercati asiatici sono inciampati durante l’ultima giornata di trading della settimana, con un Dollaro forte che ha pesato sui prezzi overnight delle materie prime e ha interrotto bruscamente i tre giorni consecutivi di vincite di Wall Street.
Giovedì il Dollaro neozelandese è salito ad un picco su un anno, dopo che la Reserve Bank of New Zealand ha sfidato le aspettative per un taglio dei tassi d’interesse, lasciandolo invece invariato al 2,25%.
Martedì i prezzi del petrolio greggio sono saliti di oltre l’1% andando a toccare i massimi del 2016, con il crude oil statunitense che si è attestato ad oltre 50$ a barile per la prima volta in circa un anno.
Ad un pranzo per il World Affairs Council di Philadelphia, ieri, il presidente della Federal Reserve Janet Yellen ha più o meno espresso le intenzioni della Fed di lasciare i tassi invariati per il momento.
I deludenti dati statunitensi sull’occupazione rilasciati la scorsa settimana continuano a far muovere i mercati. Le valute asiatiche, incluso lo Yen, sono salite ad inizio settimana mentre il Dollaro è sceso a causa dei numeri più bassi di quanto previsto.
Ieri notte i ministri del petrolio hanno chiuso il loro meeting biennale dell’OPEC a Vienna senza alcun chiaro segno di un accordo per un futuro congelamento della produzione di greggio.
Mercoledì i prezzi del petrolio greggio sono saliti: un rapporto di Reuters ha riportato che il cartello di produzione di greggio delle nazioni dell’OPEC potrebbe essere preso in considerazione come il nuovo tetto per la produzione di petrolio.
In quello che sembra un dietro-front, il Primo Ministro giapponese Shinzo Abe ha dichiarato che posporrà l’aumento della tassa giapponese sulle vendite al 2019.
Martedì il Dollaro si è aggirato verso il suo livello più alto in due mesi contro un paniere di valute, sull’aumento delle probabilità di un imminente aumento dei tassi d’interesse.
Lunedì il Dollaro ha toccato un picco su un mese contro lo Yen, a seguito dei commenti del presidente della Fed Janet Yellen secondo cui le prospettive per un aumento dei tassi d’interesse sono superiori a quanto previsto finora.
Il meeting dei policy makers del G7 si è concluso venerdì senza aver fatto alcun passo in avanti verso un’economia globale più stabile.
Durante la prima parte della sessione di giovedì lo Yen è salito, in previsione di un possibile aumento delle imposte sulle vendite in Giappone e della decisione in merito ad un aumento dei tassi d’interesse negli USA.