Nel meeting politico di mercoledì, la FED ha dato chiare indicazioni che ci sono forti possibilità di vedere un aumento dei tassi d’interesse entro la fine del 2015.
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La sovrapproduzione globale continua a colpire i prezzi, facendoli arrivare a toccare minimi plurisettimanali per la terza sessione di seguito martedì.
Mentre tutti gli occhi sono puntati sul meeting FOMC che inizierà mercoledì mattina e su quello della Bank of Japan di venerdì, i titoli azionari giapponesi martedì hanno avuto una svolta verso sud.
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Si farà o non si farà? È ancora questa la domanda che ci si pone quando si parla di aumento dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve.
La BCE è pronta ad implementare un nuovo ingente pacchetto di stimoli per stimolare la crescita stagnante dell’Eurozona.
Mercoledì le borse asiatiche sono risultate miste, con gli investitori che sono rimasti cauti in vista del meeting politico della Banca Centrale Europea che si terrà verso la fine della settimana.
Il basso valore del Dollaro australiano e i livelli bassissimi dei tassi d’interesse ufficiali sembra stiano aiutando l’Australia ad adattarsi alla fine del boom delle risorse.
Le relazioni di lunedì hanno rivelato che il PIL della seconda economia mondiale è sceso meno del previsto. Altri indicatori mensili rilasciati in concomitanza con i dati del PIL hanno mostrato però il perdurare della debolezza dell’economia cinese.
L’economia statunitense sta mostrando segni di rallentamento e le prospettive di un aumento dei tassi d’interesse entro la fine dell’anno stanno scemando.
Gli ultimi dati sull’inflazione cinese, più bassi di quanto ci si aspettasse, martedì hanno fatto scendere le borse asiatiche ed europee, mentre i prezzi alla produzione hanno continuato la loro discesa per il 43esimo mese consecutivo.
Le minori aspettative che la Fed aumenti i tassi d’interesse a breve hanno fatto indebolire il Dollaro, che si aggirava attorno ad un minimo su tre settimane contro la maggior parte delle altre valute.
I verbali del meeting FED di Settembre rilasciati giovedì hanno indicato che i policy makers hanno preferito aspettare più prove riguardanti il rallentamento economico orima di agire.
Nonostante l’improvviso aumento delle scorte negli Stati Uniti, i futures sul crude oil sono saliti nella prima parte della sessione asiatica di giovedì.
Mercoledì i titoli asiatici sono saliti al massimo su sette settimane, con i prezzi del petrolio che hanno fatto salire le azioni delle risorse rinnovabili e le valute delle economie emergenti.
Lunedì i mercati mondiali si sono rafforzati; lo S&P 500 e il Dow Jones hanno chiuso entrambi in rialzo di circa l’1,8% e i titoli europei sono in ripresa del 3%.