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Martedì il petrolio greggio ha chiuso al più basso livello in più di sei anni dopo le notizie da Medio Oriente e Cina, che ha continuato a svalutare lo Yuan.

La Grecia e i suoi creditori hanno finalmente raggiunto un esauriente accordo sul bailout, anche se sembrano esserci ancora uno o due termini minori da mettere a punto.

Le economie di tutto il mondo sembrano riprendersi, anche se lentamente. Anche il Giappone sembra muoversi in quella direzione, con numeri sull’economia in rialzo oltre le aspettative nel fine del secondo trimestre.

Lo slancio britannico nel complesso rimarrà stabile, e le previsioni di crescita per il Regno Unito nel 2015 rimangono invariate al 2,5%, secondo la relazione mensile del NIESR.

Dopo mesi di incertezza e speculazioni, un alto funzionario della Fed si è mostrato favorevole ad un aumento dei tassi a settembre, facendo salire il Dollaro. A farne le spese sono stati lo Yen e l’Euro.

Sembrano esserci problemi in paradiso. Se gli economisti hanno ragione, l’attuale boom immobiliare australiano, che finora quest’anno è schizzato dell’11%, potrebbe volgere al termine.

Secondo il presidente Janet Yellen, l’economia statunitense continua a migliorare, con una minor disoccupazione e miglioramenti nel settore delle abitazioni.

Le notizie finanziarie dalla Cina sembrano peggiorare, forzando gli investitori a spostare la loro attenzione da qualche altra parte.

Di norma i mercati finanziari rallentano in estate. Eppure, questa settimana potrebbe dare qualche indizio sugli sviluppi del resto del trimestre.

Sembra non esserci fine alla caduta libera del greggio. Il crude oil ha perso un ulteriore 1,5% giovedì, attestandosi a 48,48$, livello più basso mai toccato dal 31 marzo.

Mentre si prevede che i tassi d’interesse negli USA salgano da un giorno all’altro, i tassi in Australia potrebbero muoversi nella direzione opposta.

In ciò che sembra una bizzarra serie di eventi, il governo greco ha trovato il denaro per ripagare i circa 2 miliardi di Euro (2,2 miliardi di Dollari) dovuti al Fondo Monetario Internazionale (FMI).

Dopo il meeting d’emergenza europeo della scorsa notte a Bruxelles, al Primo Ministro Tsipras è stato detto apertamente di accettare l’offerta, o andarsene.

Si avvicina l’epilogo per la questione greca, e sembra non ci sarà nessuna Grexit.

Giovedì i prezzi dei mercati azionari cinesi sono rimbalzati, dopo che l’autorità di vigilanza ha vietato agli azionisti che detengono più del 5% di titoli di società quotate in borsa, di vendere i suddetti titoli per i prossimi sei mesi a partire da mercoledì.