Il mercato valutario, così come quello azionario, ha toccato un forte livello di resistenza nel corso della settimana scorsa, dal momento che una settimana caratterizzata da segnali contrastanti ha fatto sentire i suoi effetti sulle attività negoziabili. Nonostante le notizie positive sui fondamentali la coppia EUR/USD non è riuscita a sfondare la zona intorno a $1,50. Come mostra il grafico sottostante, la coppia EUR/USD è al momento scambiata intorno alla resistenza principale.
L’economia dell’area euro è cresciuta in ottobre al tasso più elevato dalla fine del 2007, secondo un’indagine pubblicata venerdì sui direttori degli acquisti del settore manifatturiero e i fornitori di servizi. Secondo Markit Economics l’Indice degli Acquirenti - che fornisce indicazioni sulle attività del settore privato - è salito a 53 in ottobre da 51,1 registrato a settembre. È necessario ricordare che un risultato dell’indice al di sopra di 50 è segno di una fase di espansione. Il risultato reso noto nel corso della settimana scorsa rappresenta il terzo dato mensile nel quale il PMI conferma la crescita dell’attività del settore privato ed è stato il dato migliore da dicembre 2007.
Passando a GBP/USD, questa coppia ha guadagnato terreno a metà settimana, dal momento che il Dollaro ha registrato ulteriori flessioni. I prezzi delle abitazioni nel Regno Unito hanno continuato a mostrare segnali di rafforzamento con Rightmove che ha fatto segnare ancora altri guadagni in ottobre. Nel Regno Unito, i prezzi sono saliti del 2,8% dallo scorso mese, il settimo aumento in nove mesi. La sessione di venerdì è quella che ha registrato i maggiori movimenti, dopo che il risultato sul PIL nel Regno Unito ha mostrato una flessione dello 0,4% su base trimestrale. Ne ha risentito la sterlina che ha cancellato tutti i suoi precedenti guadagni.
Il verbale della riunione del 6 ottobre della Reserve Bank australiana ha enfatizzato la prospettiva di ulteriori rialzi dei tassi di interesse nei prossimi mesi. Il verbale ha descritto la precedente politica di tassi al 3% come “molto espansionistica” e ”in qualche modo imprudente”, sottolineando l’idea che la banca centrale ha in programmazione una politica di rialzi dei tassi. Il verbale ha sottolineato che sebbene si preveda una diminuzione dell’inflazione durante il prossimo anno, il “punto di minimo” è significativamente più alto delle attese della banca. I policy maker hanno accolto positivamente il rafforzamento della valuta per i possibili effetti di contenimento dell’inflazione. Questa notizia ha contribuito ad influenzare il trend rialzista della coppia AUD/USD.
A cura di: eToro
Coppie valutarie in stallo
Di DailyForex.com
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