Il dollaro australiano ha avuto una buona performance durante tutta la settimana dopo che il tasso di disoccupazione australiano è sceso a novembre ad un livello inaspettatamente basso, ossia al 5,7% dal 5,8% di ottobre e il numero degli occupati è salito di 31.200 unità, contribuendo a rafforzare le ipotesi che la Banca d’Australia continuerà ad aumentare i tassi di interessi in occasione della sua prossima riunione fissata per febbraio. Il forte dato sugli occupati è la prova che l’economia australiana continua a sovraperformare rispetto alle altre economie sviluppate dal momento che continuano le richieste di beni australiani da parte dell’Asia, mentre i tassi di interesse ancora bassi e gli stimoli pubblici sostengono il consumo interno. In generale, gli economisti si attendevano un tasso di disoccupazione a novembre del 5,9% con un numero di disoccupati pari a 5.000 unità. Da un punto di vista tecnico la coppia AUD/USD si sta consolidando e sta formando un triangolo che potrebbe alla fine rompere al rialzo.
In Giappone una serie di notizie contrastanti ha influenzato lo yen nel corso della settimana. I core machinery order (ordinativi da parte del sistema industriale, con esclusione del settore elettrico e navale) sono diminuiti del 4,5% a ottobre rispetto al mese precedente come conseguenza della contrazione della spesa nei settori non manifatturieri. La flessione di questo importante indicatore dell’investimento dei capitali aziendali è risultata leggermente peggiore del calo del 4,2% atteso dagli economisti. Inoltre, la produzione industriale cinese è salita su base annuale del 19,2% a novembre (18,2 % atteso), mentre gli altri dati, comprese le vendite al dettaglio e le esportazioni, non sono risultati così forti. Le vendite al dettaglio sono aumentate ad un ritmo minore delle attese ossia al 15,8% (rispetto al 16,5% stimato, dal 16,2%).
La coppia USD/JPY sta in questo momento dando vita a un bottom pattern caratterizzato da minimi settimanali più elevati. Sebbene la coppia sia ancora negoziata al di sotto della sua media mobile a 50 e a 20 settimane, una variazione nella fiducia verso il dollaro potrebbe fornire ulteriore supporto intorno ai livelli attuali.
A cura di: eToro