La sessione di giovedì ha visto l’EUR/USD in discesa, dopo che la coppia aveva provato di nuovo a raggiungere 1,30. La caduta seguita al raggiungimento di quell’area ha portato alla formazione di una shooting star, certamente un segnale ribassista.
Guardando al grafico, nel complesso, credo che ci troviamo nella terra di nessuno tipica di queste situazioni. Credo che il livello 1,28 sia un supporto massiccio, mentre 1,3150 è la resistenza. Credo infatti che questa si estenda fino al livello 1,35, dato il triangolo discendente che ha spinto in basso l'EuroDollaro svariati mesi fa.
Ecco perché questo continuerà ad essere un mercato scostante, su cui, ovviamente, non amo fare trading, ed ecco perché, onestamente, ho smesso di farlo sulla coppia EuroDollaro: semplicemente, il gioco non vale la candela. Questo non significa che non vi presti attenzione, anzi, tutt’altro. Comprendendo il rapporto tra Euro e Dollaro statunitense, durante le varie sessioni, si possono influenzare anche gli altri trade.
Una volta era la coppia principale: è ora solo un indicatore?
In questo momento, in sintesi, tratto la coppia EUR/USD come un indicatore. È un indicatore sul livello di rischio che, a dirla tutta, funziona anche bene. Potete vedere come i mercati, negli ultimi due mesi, si siano mossi lateralmente, con un leggero pregiudizio rialzista. Tutto ciò si riflette sul mercato azionario, su quello delle valute, e su altri asset legati al fattore rischio.
Tenendo a mente tutto ciò, ritengo che il sentiero più chiaro porti sicuramente verso il basso, ma non sarò coinvolto a meno di non vedere qualche tipo di break down. Il livello 1,28 è quello in cui inizierò ad andare short in maniera aggressiva sull'EuroDollaro. Se però non lo rompessimo, credo che allora potremmo anche raggiungere 1,35, ma sarebbe un’impresa tutta in salita.
Ho imparato ormai da molto tempo che l’EUR/USD non è l’unica coppia sul mercato. Molti trader operano solo su questa coppia, credo per la quantità dello spread, di solito 2 pips, o anche meno. Ma la differenza tra uno spread di 2 o 3 pips non basta a cambiare il comportamento del mercato, e dunque questa è una pessima ragione per la quale farsi coinvolgere in un trade su una coppia. Per ora, insomma, non sono affatto interessato all’EuroDollaro.