NZD/USD
Il NZD/USD ha iniziato la settimana scorsa in salita, per poi restituire la maggior parte di quanto aveva guadagnato. Il Kiwi mi interessa particolarmente, poiché può rappresentare la propensione al rischio dell’intero mercato: ecco perché questa è una di quelle valute che io guardo, che la stia trattando o meno.
Detto ciò, sembra che siamo al momento su un supporto, ma la candela appare nel complesso debole. Mentre non vedo necessariamente un assestamento del grafico, i vari elementi mi suggeriscono che (forse) stiamo entrando di nuovo in un ambiente libero da rischi. Se riuscissimo a rompere sotto la maniglia a 0,80, il trend sarebbe ovviamente ribassista.
Nelle ultime 5 sessioni il USD/CAD si è messo parecchio in mostra, ed ecco un altro motivo per cui la settimana in arrivo andrà avanti senza troppi rischi. Nulla è però inciso nella pietra, e dobbiamo ammettere che c’è parecchia resistenza tra 0,9950 e la parità. Ecco perché considero questo un altro trade difficile da fare, ma con una chiusura giornaliera sopra la parità potremmo assistere alla risalita fino al livello 1,04.
GBP/USD
La coppia ha avuto una settimana a dir poco curiosa, iniziando fortissima ma assistendo alla formazione di una shooting star man mano che la settimana avanzava. È significativo che si stia seduti sulla cima della maniglia a 1,60, un supporto molto importante per quanto posso dire. Se l’area desse via libera ai venditori ritengo che il livello 1,57 potrebbe essere raggiunto, e che una volta al di sotto di questo livello andremmo molto più in basso.
AUD/USD
Il Dollaro australiano viene da una settimana positiva, ma la sessione di venerdì potrebbe sembrare particolarmente vulnerabile. Ecco perché ritengo che questa coppia, nel complesso, lotterà, ma dobbiamo dire che questo pullback è abbastanza in vista, come uno scioglimento che aspetta solo di verificarsi. Credo che a breve termine 1,02 sia un obiettivo ragionevole per i ribassisti, ma sul lungo termine sembra ancora che questa coppia di valute si stia consolidando.
EUR/USD
La scorsa settimana l’EuroDollaro ha tentato una ripresa, ma come si può vedere, l’area al di sopra di 1,30 continua a mettere nei guai questo mercato. Credo che si stia per assistere ad un pullback, e che un movimento al di sotto della maniglia a 1,28 sarebbe il segnale che stiamo scendendo molto in basso. Anche con il notevole rimbalzo visto ultimamente, rimaniamo in un trend tutto in discesa, e noto ancora un certo rumore tra 1,30 e 1,350 o giù di lì.