Nella sessione di mercoledì, dopo l’iniziale balzo sopra la maniglia a 1,28, l’EuroDollaro è poi sceso. La maniglia accennata è stata un’area di supporto molto significativa per qualche tempo, e dunque ho anticipato la possibilità che dia una spinta alla moneta unica. Finite le elezioni presidenziali statunitensi, i mercati hanno eliminato a duello i martelli stampati negli ultimi giorni, il che certo sembrerebbe un segnale molto rialzista, e sarebbe la reazione alla possibilità che una rielezione di Obama equivalga ad su una maggiore stampa di USD e una spesa esorbitante.
A metà sessione abbiamo però sentito il presidente della Banca Centrale Europea parlare delle aspettative sul quarto trimestre per i tedeschi, che sembrano entrare in un periodo di crescita lenta. Appena fatta, questa dichiarazione, si è portata via tutte le pretese di una crescita dell’Europa. L’Euro è dunque nuovamente caduto, e abbiamo formato una brutta shooting star.
1.28
Per parecchio tempo ha definito 1,28 un livello abbastanza importante. Ecco perché ritengo che, se rompessimo i minimi della sessione di martedì, potremmo assistere a una svendita piuttosto corposa dell'EUR/USD. Sospetterei che il livello 1,26 possa essere testato molto a breve, seguito subito dopo da 1,25.
Una delle cose che restituisce a questa coppia un po’ di tregua è il fatto che gli Stati Uniti si stiano avvicinando al “precipizio fiscale”, che, se scattasse al 31 dicembre, assicurerebbe il prossimo anno una recessione. Visto come sono andate le elezioni, la vera paura è che le due parti non si prendano il disturbo di lavorare insieme.
Guardando al grafico giornaliero dell'EuroDollaro, sembra che abbiamo rotto al di sotto del rettangolo che ha retto la coppia per un po’. Non so quanto tempo impiegherà la coppia a cadere, ma credo che sia solo una questione di tempo. Guardando al futuro, credo che i trade “risk off” saranno sempre di più, almeno fino a fine anno.