EUR/USD
La settimana scorsa è stata interessante per l’EuroDollaro, anche se il livello 1,30 continua a causare problemi ai compratori. Nella sessione di venerdì la coppia ha finalmente rotto verso il basso all’altezza del livello 1,29, una rottura significativa, come ha mostrato la linea di tendenza rialzista, che sul collasso del grafico giornaliero spiccava tanto quanto il supporto. Ad ogni modo, 1,28 sembra un supporto di quelli forti, e credo che se cadrà potremmo assistere a breve a un massiccio leg down. Ritengo che siamo sul precipizio di un sonoro movimento pro-USD.
AUD/USD
È ormai qualche tempo che l’AUD/USD si va consolidando tra 1,02 e 1,06; la coppia deve certamente considerare svariati fattori, tra cui l’impressione che la Reserve Bank of Australia voglia tagliare i tassi di cambio, nonché i numeri piuttosto deboli dell’economia cinese, rilasciati alla fine della scorsa settimana.
La Federal Reserve continua tuttavia nella sua politica monetaria, e dunque il mercato delle materie prime tiene più di quanto dovrebbe, onestamente. Ogni volta che la Fed allenta tende a supportare il prezzo delle commodity, e ne risulta una salita sul prezzo dell’oro e di altri asset. È a causa dell’oro e della Fed che l’AUD non è sceso più di così.
L’ultimo ritorno dal fondo (1,02) non ha però passato la metà campo, altrimenti detto livello 1,04. Questo è spesso il primo segnale di problemi in arrivo, e sembra che dopo questa settimana abbia formato una shooting star. Potremmo dunque assistere ad una nuova caduta dei prezzi. Credo che non siamo troppo lontani da una rottura al di sotto del livello 1,02, che potrebbe presto portarci in parità.
USD/CHF
L’USD/CHF è rimasto spesso nell’ombra del dramma dell’eurozona. Dopo che la Banca Nazionale Svizzera ha piazzato un “minimo” sull’EUR/CHF, il mondo ha semplicemente lasciato da solo il Franco. Questa coppia si è però arrampicata di nuovo in alto in maniera testarda, sebbene con lentezza, il che mi piace. In una coppia simile, è possibile piazzare trade a lungo termine e farli andare da soli.
Il livello 0,9250 sembra un supporto importante, e la scorsa settimana abbiamo formato un martello. È ovviamente una candela di supporto, con in cima la maniglia 0,94. Se potessimo superarla, la coppia potrebbe tornare di nuovo a 0,99.
USD/JPY
Per quanto mi riguarda il USD/JPY sarà la coppia più interessante della settimana. È più che probabile, infatti, che reagisca alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Mitt Romney ha già chiarito di non essere un fan di Ben Bernanke, e una Fed senza BB potrebbe agire in maniera radicalmente diversa. Bernanke dovrebbe rimanere in carica fino al termine del 2013, ma ha recentemente suggerito l’ipotesi di un ritiro prematuro. Romney si limiterebbe a confermare e premere per qualcuno che non sia così “allentante” con la valuta. Se Romney vincesse le elezioni la coppia balzerebbe alle stelle.
In tutto ciò la Bank of Japan prosegue nell’allentamento, e sta subendo una forte pressione dal governo nipponico per proseguire in questa politica. La possibile combinazione Romney + mossa BoJ potrebbero davvero spingere in alto questa coppia. Credo che una rottura della candela della scorsa settimana farebbe cercare alla coppia il livello 84, o anche oltre. Se Obama dovesse vincere, la coppia cadrebbe.