L’EUR/USD ha passato la maggior parte della sessione di venerdì in recupero, perdendo però una parte di quanto aveva guadagnato al passaggio al di sopra di 1,30. Ciò che ritengo davvero interessante di questa candela e che è la seconda shooting star di fila, il che di norma è un cattivo presagio. Il martello di venerdì, ad ogni modo, ha invece mostrato supporto. La coppia sembra al momento molto stretta, e probabilmente ci sarà un qualche tipo di rottura o mossa significativa nel giro di poco.
Il fatto che ci siano problemi nell’aumentare o salire velocemente ha un senso, dato dalle tante preoccupazioni che aleggiano nell’aria. Il precipizio fiscale statunitense su una sponda dell’Atlantico, e la crisi del debito europeo sull’altra. La coppia, di recente, si è fatta guidare dai titoli di giornale, esacerbata solo dal fatto che l’Europa non ha ancora trovato nulla, e sembra che l’America non si stia neanche minimamente avvicinando ad una soluzione.
1.30 continuerà ad essere l’epicentro
Ritengo che 1,30 continuerà ad essere l’epicentro finché non vedremo mosse decisive del Congresso degli Stati Uniti. È parecchio improbabile che l’Europa trovi una soluzione permanente alla crisi in tempi brevi, e il mercato, è ovvio, lo sa. Infatti, in qualche strana maniera, il mercato si è arreso: dopotutto, gli interessi sui bond di Spagna, Grecia e Italia sono tutti in caduta. Ritengo che il motivo sia la presenza della BCE dietro questi paesi, e la disponibilità ad aiutarli finanziariamente in caso di necessità.
Guardando al grafico, che mi aspetto sia utilizzato da trader a breve termine, molto probabilmente continueremo a rimbalzare tra il livello 1,3050 e la maniglia a 1,29. Tenendo tutto ciò a mente, sto tentando di scambiare sui grafici a breve termine come quello su un intervallo di un’ora, vendendo al raggiungimento del picco sul range e comprando ai minimi.