Le condizioni del mercato (sia fondamentali che tecniche) hanno di recente lavorato contro il prezzo dello XAU/USD, creando una svendita di oro. Le negoziazioni apparentemente senza soluzione negli Stati Uniti, e i problemi fiscali nell’eurozona, hanno reso volatili i mercati. Nel frattempo le commodity (oro compreso) continuano a lottare, dopo che i deboli dati sull’industria manifatturiera sia in Europa che negli USA hanno preoccupato l’economia mondiale. Onestamente, non mi sorprende vedere alcuni ritracciamenti: gli investitori hanno incassato alcuni dei guadagni realizzati, e il mercato in questo periodo dell’anno è abituato a pagare i propri conti (l’ultimo dicembre il prezzo dell’oro è crollato da 1760 a 1560 in soli 5 giorni). L’oro ha concluso lo scorso anno a 1562,85, e registra dunque finora un guadagno di più dell’8%. Parlando da un punto di vista tecnico, la scivolata di ieri potrebbe essere l’inizio di una svendita più massiccia. Sull’intervallo giornaliero, lo XAU/USD ha chiuso ieri al di sotto della nuvola di Ichimoku, indicando che i ribassisti sono in pieno controllo.
Sul grafico a 4 ore, i prezzi sono invece ben al di sotto della nuvola, e la linea Tenkan-sen (media mobile a 9 periodi, linea rossa) è al di sotto della linea Kijun-sen (media mobile a 26 giorni, linea verde). In più, il Chikou span (linea marrone) indica che vedremo prezzi più bassi. Solo un chiusura al di sopra del livello 1723 potrebbe allentare la pressione ribassista. Per visitare di nuovo questo livello, i rialzisti dovrebbero iniziare rompendo al di sopra di 1705,50. Al di sopra di questo livello, ci sarà resistenza a 1711,34 e 1717,84. Se i ribassisti riuscissero a difendere con successo la barriera 1705,50 e la coppia tirasse di nuovo fuori sensazioni al ribasso, guardate ai livelli 1692, 1685,34 e 1677.