Dopo che i media, nella giornata di ieri, hanno riportato la notizia di una nuova offerta, avanzata dal presidente Obama allo speaker della Camera dei rappresentanti John Boehner, per evitare che gli USA cadano a gennaio in un precipizio fiscale fatto di aumenti delle tasse e tagli alla spesa. Prima di ritracciare nuovamente a 1674, lo XAU/USD (oro vs Dollaro statunitense) era sceso addirittura a 1661. I negoziati in corso sul bilancio statunitense hanno guidato i movimenti di mercato, piuttosto ribassisti, degli ultimi tempi, e gli ultimi movimenti della quotazione oro mostrano che negoziati in avanzamento continueranno a far diminuire l’interesse per l’oro. Ritengo inoltre che lo scarso volume di trading e la tendenza a incassare tipica di fine anno avranno un impatto negativo per il prezioso metallo. Guardando ai grafici da un punto di vista squisitamente tecnico, le probabilità vanno tutte verso un ulteriore calo. I prezzi rimangono al di sotto della nuvola di Ichimoku sugli intervalli a 4 ore e giornaliero, e, in più, abbiamo incroci ribassisti su entrambi i grafici tra la linea Tenkan-sen (media mobile a nove periodi, linea rossa) e la Kijun-sen (media mobile a 26 giorni, linea verde).
Anche la Ichimoku span (linea marrone), che ha rotto al di sotto delle nuvole, indica l’arrivo di prezzi minori. Si preferisce generalmente vendere piuttosto che acquistare: sto cercando segni di debolezza. Le previsioni generali rimarranno fortemente ribassiste, quantomeno finché la coppia non chiuderà al di sopra di 1720. Se i ribassisti dovessero riuscire a rompere al di sotto del minimo di ieri, i prossimi obiettivi sarebbero probabilmente 1646, 1640 e 1627. Dall’altra parte, troviamo resistenza a 1683, 1692 e 1700.