EUR/USD
Il cambio Euro Dollaro ha continuato a scalare sempre più in alto, fino a portarci ad un crocevia importante. Dopotutto, come potete vedere sul grafico settimanale, il livello 1,35 è sempre stato storicamente importante. Andrebbe inoltre notato che l'Head&Shoulders inverso disegnato sul grafico vede la propria neckline rotta su quel punto, il che segnala uno slancio pesantemente ribassista.
L’altezza dell'Head&Shoulders è di 1500 pips, o 15 maniglie. Aggiungendo i 1500 pips al punto di rottura a 1,35 si ottiene un obiettivo per questo movimento uguale a 1,50. Sembra molto, ma in realtà è possibile sostenere questa possibilità semplicemente tornando indietro al top dell’intervallo di consolidamento a lungo termine 1,20-1,50. Ritengo che questa coppia lo farà, chiudendo una sessione al di sopra di 1,50. Acquisterò il cambio Euro Dollaro, e dimenticherò l’operazione per un anno o due.
USD/CAD
La coppia USD/CAD è stata rialzista per un po’, ma, la scorsa settimana, la Bank of Canada ha suggerito che il momento in cui avrebbe aumentato i tassi d’interesse era ancora più lontano di quanto non ci si attendesse in precedenza, spedendo così il CAD verso prezzi minori. Allo stesso tempo il mercato del petrolio sta salendo, il che è senza dubbio molto strano.
La rottura del livello 1,0050 è importante, e ritengo che questa coppia possa continuare più in alto. Ad ogni modo, non me la sentirei di andare long a meno che non rompessimo al di sopra del top del range della scorsa settimana, in sostanza il livello 1,01; questa rottura potrebbe aprire la strada per un ritorno alla maniglia 1,04. Se chiudessimo di nuovo al di sotto del livello 1,0050, potremmo invece orientarci di nuovo al ribasso. Non sarebbe la prima volta che vediamo una falsa rottura in alto, dopotutto.
NZD/USD
La coppia NZD/USD ha passato le ultime tre settimane facendo la stessa cosa: guadagnare per una buona parte della settimana, non riuscire a rompere al di sopra del livello 0,8450, e ricadere nuovamente indietro. Questo movimento non è “normale”: il mercato dei titoli sta volando. Questa coppia normalmente prospera in un ambiente “risk on”, ma al momento non lo sta facendo. Non solo in questo ambiente non si sta comportando bene, ma il cugino della Tazmania, il Dollaro australiano, sta facendo lo stesso. Qualcosa non va nelle valute connesse alle materie prime, e faremmo bene dunque a tenere gli occhi aperti. Sospetto che si stia iniziando a perdere fiducia nei dati sull’economia cinese, che negli ultimi tempi sono stati criticati apertamente da alcuni analisti. I movimenti piuttosto deboli non bastano ancora per iniziare a vendere, ma vale la pena osservarli con attenzione.
GBP/USD
Il cambio Sterlina Dollaro USA ha passato la coppia sulla difensiva, non risparmiando però venerdì qualche botto al livello 1,58, un supporto importante. È in quest’area che abbiamo rotto al di fuori dell’imponente triangolo ascendente della scorsa estate. Ecco perché avrebbe ora senso vedere la coppia tornare a combattere qui. So che si parla molto di una possibile “recessione a triplo minimo” nel Regno Unito, ma i segnali tecnici al momento ci parlano di una storia differente. Se rompessimo al di sopra del top della candela della scorsa settimana prenderei volentieri una posizione long per vedere se fosse possibile tornare alla maniglia 1,63. Per quanto riguarda i breakdown, vedo troppe interferenze in basso per essere preoccupati.