Il cambio Oro/Dollaro è riuscito a rimanere al di sopra del livello 1685: il calo delle preoccupazioni per ciò che riguarda l’economia globale continua ad attirare acquirenti. Anche la recente debolezza del Dollaro americano ha supportato l’oro, un investimento considerato un paradiso felice. I prezzi del metallo prezioso, in sole tre settimane, sono saliti da 1625,64 a 1695. Ad ogni modo, i rialzisti stanno lottando da ben 4 sessioni per rompere al di sopra di 1695. Di conseguenza la quotazione oro ha rimbalzato tra 1685 e 1695: ci manca un catalizzatore forte per rompere da uno dei due lati. Ieri un rapporto rilasciato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari ha mostrato un calo delle vendite di immobili già edificati dell’1% nel mese di dicembre, e i numeri della Federal Reserve Bank di Richmond hanno rivelato che il Composite Manufacturing Index è sceso da 5 a -12. Oggi gli attori sul mercato presteranno attenzione alle news provenienti dagli Stati Uniti: la Camera dei Rappresentanti voterà sulla sospensione del tetto del debito, estendendo la capacità di prestito del governo federale fino al 19 maggio. Nel frattempo, i livelli chiave a cui guardare saranno i confini del recente consolidamento (1685 e 1695). Se i rialzisti spingessero la coppia al di sopra di 1695, ritengo che prenderemmo abbastanza rincorsa da arrivare anche al livello 1705, dove convergono la nuvola di Ichimoku giornaliera e una linea di tendenza ribassista. Al di sopra di 1705, troviamo ulteriori resistenze a 1711,50 e 1717,70. Una chiusura giornaliera sopra le nuvole (e la linea di tendenza ribassista) potrebbe dare il via ad una nuova ondata verso il livello 1735.
Se invece i ribassisti difendessero 1695, e il prezzi facesse inversione, si troverebbe supporto su 1685, 1674 e 1666. Una rottura al di sotto di 1666 aumenterebbe la pressione verso il basso, aprendo le porte, quantomeno, a 1635.