Di: Andrea Cohen
Questa volta, esamineremo il Rand sudafricano (ZAR) per un’idea di scambio direzionale. Negli ultimi mesi, abbiamo visto sviluppi sia economici che politici, che ci hanno portato alla conclusione che lo ZAR è al momento vulnerabile e che potrebbe essere presa in considerazione una posizione long sull’USD/ZAR.
La prima cosa che osserviamo quando si esamina un’economia è la sua politica di tasso d’interesse. Il tasso in Sudafrica è determinato dalla South African Reserve Bank (SARB) e nello specifico, il suo Monetary Policy committee (MPC). L’MPC si riunisce per discutere la politica monetaria, la quale è principalmente mirata all'inflazione. La SARB ha un target d’inflazione del 3% - 6% e, al momento, il tasso d’inflazione è molto vicino al limite più alto di questo range.
Il problema è che l’MPC non può usare il tasso come arma per combattere l’inflazione perché tassi più alti deprimono l’attività economica. Con una povera crescita nazionale e prospettive sconfortanti, in Sudafrica non vediamo uno scenario in cui l’MPC aumenterà i tassi nel prossimo anno. Il consenso unanime è che la crescita del PIL rimanga sommessa al di sotto del 3%, che è veramente un tasso insignificante per un mercato emergente.
È importante comprendere che gran parte della variazione nel valore del Rand sudafricano deriva dalla domanda per lo ZAR al fine di acquistare titoli locali. L’appetito degli investitori stranieri per le obbligazioni sudafricane è, in larga misura, in funzione di altre opzioni che hanno. Poiché i tassi nei mercati più consolidati, in particolare negli Stati Uniti, stanno iniziando a salire, il flusso di denaro sfocierà dai mercati emergenti in generale ed in particolare dal Sud Africa, in ritorno ai più sicuri titoli statunitensi. Ora il Sud Africa è meno attraente perché, come già discusso, è improbabile che i tassi saliranno nei prossimi tempi. La svendita di titoli locali e gli investitori stranieri che convertono i ricavati nell’USD, andranno a colpire negativamente il Rand sudafricano. Questo è in linea con le chiacchiere che si sentono in giro sul portafoglio managers dei mercati emergenti, che vanno a ridurre l’esposizione al Sud Africa.
Un altro grande tema per il Rand sudafricano è l’Oro. In meno di 5 mesi, il prezzo dell’oro è sceso da circa 1,800$ a meno di 1,600$, oltre l’11%. L’oro (come altri metalli preziosi, d’altronde) sono molto importanti per l’economia sudafricana. Assieme a scioperi e lotte sindacali che si sono verificati nell’ultimo anno, l’industria sta soffrendo e questo ha enormi conseguenze per il paese. L’opinione generale è che l’oro sta per subire un altro brusco calo di prezzo, alcuni dicono addirittura a 1,400$. Anche se non condividiamo questo pessimismo, siamo concordi nell’affermare che ci sia un forte rischio per un altro imminente e reale calo del prezzo dell’oro. L’effetto in Sud Africa è duplice: primo, introiti minori dalle risorse naturali che si traduce velocemente in licenziamenti e disordini politici. Abbiamo già visto giovani attori politici (come Julius Malema) che hanno cercato di usare abilmente le lotte dei lavoratori per profitti politici, e visto che al di sotto della superficie stanno fermentando i disordini, non si ha certezza dove porterà un eventuale scoppio popolare. Secondo, è un effetto più diretto sulla colonna d’entrate per il governo. Un quarto delle esportazioni sudafricane sono dai metalli e la maggior parte del gettito fiscale arriva dalle società minerarie. Meno gettito significa un debito più alto, che indebolisce il paese, rendendo il Rand sudafricano ancora meno attraente.
L’affidamento ai metalli preziosi, i cui prezzi sono irregolari e recentemente in calo, rallentano la crescita, alzano l’inflazione più del previsto e portano ad un cambio della tendenza degli investimenti, per questi motivi prevediamo una futura debolezza nello ZAR.
Da un piano più opportunistico, domani (mercoledì 27 febbraio), il Ministro delle Finanze sudafricano Gordhan parlerà a proposito del budget. Nel caso in cui Gordhan supponga che la crescita si allineerà alle aspettative (piuttosto che alle previsioni in ottobre del governo) allora potremmo vedere una reazione negativa nel Rand sudafricano. In aggiunta, si aspettano per questa settimana nuovi dati economici (bilancia commerciale, PIL, offerta di moneta e credito al settore privato), quindi ci sono una manciata di opportunità per restare delusi.
Suggeriamo di esaminare una posizione long nel medio termine sulla coppia USD/ZAR per capitolarizzare su ciò che pensiamo essere un’imminente debolezza del Rand sudafricano. Anche se lo USD/ZAR si trova ultimamente in un trend rialzista, pensiamo ci sia ancora spazio per un ulteriore rialzo.