Di: Andrea Cohen
Vorremmo segnalare come i cambiamenti nelle condizioni economiche e come le politiche monetarie e fiscali degli Stati Uniti e del Regno Unito, creino un’opportunità di guadagno dal trading dell’USD contro il GBP.
Iniziamo con gli Stati Uniti. Dal nostro punto di vista, il cambiamento più importante nella politica monetaria, è il cambio di opinione della FED nel considerare la sua azione. In passato, la FED era una Banca Centrale piuttosto orientata verso l’inflazione; ora vediamo lo spostamento dell’attenzione verso il settore dell’occupazione come criterio centrale nelle sue decisioni. Lo scorso dicembre, il capo della FED Ben Bernanke ha chiarito che la disoccupazione è al momento al centro delle sue preoccupazioni. Anche se venerdì scorso le cifre dei non-farm payrolls per febbraio hanno sorpreso con un miglioramento rispetto alle precedenti aspettative di 156,000, attestandosi ad un più 236,000 nuovi posti di lavoro creati, Bernanke ha sottolineato che il tasso di disoccupazione resta ben al di sopra del 6,5%, il livello desiderato dalla FED.
Quindi, anche se le condizioni economiche negli Stati Uniti vedono un costante miglioramento, allo stesso tempo la connessione tradizionale tra crescita e tasso si sta spezzando. Questo significa che nonostante il fatto che il rischio d’inflazione sia più alto, ora che l’attività si è ripresa, è improbabile che la FED agisca e vada ad aumentare il tasso d’interesse. Questo significa che la crescita presenta un rischio minore per il Dollaro americano rispetto al passato, mentre lo supporta come la valuta di un mercato maggiore che, in questi giorni, sta andando bene.
Per quanto riguarda la Sterlina, pensiamo che il trend continui ancora per un pó. Da un punto di vista tecnico, 1,4857 e 1,4875 sono livelli di supporto, ma sono anche stati violati talmente tante volte di recente, che non pensiamo di poterci contare fortemente.
La politica del tasso d’interesse, l’attuale conto di bilancio ed il deterioramento delle condizioni economiche nel Regno Unito, hanno mandato giù il GBP. Bisogna precisare che la settimana scorsa abbiamo visto un flusso di “smart money” (hedge funds) prendere i loro profitti nelle posizioni short sul GBP, dopo aver capitalizzato sul lungo e recente declino. Tuttavia, pensiamo che i reali fattori economici prevarranno e che persista il calo della Sterlina.
Nelle settimane a venire, anticipiamo che i numeri che usciranno dal Regno Unito ricorderanno ai mercati che anche se la coppia GBP/USD ha perso da inizio anno l’8%, c’è ancora spazio per altre brutte notizie. Ad esempio, la Produzione Industriale mostrerà che l’attività produttiva resta contenuta e che le grandi imprese continuano a non rispondere così come sperato dai tentativi dei funzionari politici di iniettare una considerevole liquidità nel sistema, sottoforma di credito a basso costo. I numeri dell’inflazioni ricorderanno che la leadership attuale è maggiormente tollerante ai processi più alti, anche nel medio termine. I dati delle vendite al dettaglio ricorderanno che, anche se le piccole imprese e quelle gestite a livello famigliare hanno risposto all’iniezione di credito, non si spendono ancora abbastanza soldi per far ripartire l’economia.
Considerando tutti i fattori, Il GBP è un buon partner per questo tema di scambio, poiché l’USD si rafforza e l’economia inglese continua a restare indietro.