Di: DailyForex
La sessione di lunedì ha visto una leggera risalita del prezzo dell’oro (XAU/USD): la preoccupazione per la volatilità dei mercati azionari mondiali e il rafforzamento dello yen giapponese hanno infatti ridato fascino al lingotto. Sembra però che i rialzisti non riescano a rompere la prima barriera a 1.400, un’area che per le ultime 8 sessioni di trading ha fatto da “tappo” ai prezzi dell'oro. Di conseguenza vediamo i venditori arrivare e mettere più pressione ogni volta che gli acquirenti hanno una possibilità di rottura. I movimenti di venerdì non sono stati una sorpresa, dato che sia il mercato statunitense che quello di Londra erano chiusi per festività pubbliche. Da una parte abbiamo le aspettative sempre maggiori di una riduzione dell’allentamento quantitativo, dall’altra i prezzi bassi hanno attratto acquirenti. Nonostante gli ultimi report mostrino che le banche centrali dei paesi emergenti stanno continuando ad acquistare oro per rafforzare e diversificare il proprio portafoglio, la rottura del livello 1.532, che per 80 settimane ha tenuto l’avanzata dei ribassisti, è stata un evento significativo anche da un punto di vista tecnico. Sugli intervalli settimanale e giornaliero i prezzi rimangono sotto la nuvola di Ichimoku, suggerendo un trend fondamentalmente rialzista. Sul grafico della quotazione oro a 4 ore la coppia XAU/USD si sta consolidando nella nuvola.
Da una prospettiva intraday considero il livello 1.400 un’area che gli acquirenti dovranno lottare per superare. Se però gli investitori iniziassero a muovere i loro capitali dagli equities al lingotto, lo scenario a breve termine potrebbe cambiare. Una rottura sostenuta sopra 1.400 potrebbe aumentare la pressione speculativa per acquistare. In questo caso, i prossimi obiettivi dei rialzisti sarebbero 1.411, 1.430 e 1.442. Se invece non riuscissimo a rompere sopra la resistenza 1.400 probabilmente ci ritroveremo indietro a 1.354,50. Sulla strada troveremmo supporto su 1.372,50 e 1.360.