Di: DailyForex
Il prezzo del petrolio è di nuovo sceso durante la sessione di venerdì: la svendita che abbiamo visto nelle ultime tre sessioni continua. I principali colpevoli, non c’è neanche bisogno di dirlo, sono il dollaro statunitense e la Federal Reserve; la banca centrale americana ha infatti dichiarato che ridurrà l’allentamento quantitativo nei prossimi mesi, e che entro metà del prossimo anno potrebbe essere completamente fuori dai giochi. Per questo motivo il valore del dollaro americano continua a salire, e dunque, nel complesso, credo che vedremo le materie prime scendere.
Abbiamo però molti precedenti a sostenere l’idea che l’area di consolidamento potrebbe rimanere valida: in passato il livello 92,00$ è stato un supporto straordinario, e sotto tale livello troviamo quota 90,00$, che dovrebbe offrire altrettanto supporto. In tutta onestà, credo dunque che ci stiamo avvicinando al fondo, e che gli acquirenti a quel punto torneranno a tentare di far prendere valore al prezzo petrolio WTI.
Guardiamo il dollaro statunitense
La situazione legata a domanda e offerta su questo mercato non implica un alto valore. I mercati, però, di recente hanno semplicemente ignorato tutto tranne i movimenti del dollaro americano. Solo quando abbiamo visto il dollaro molto più forte nelle sessioni di mercoledì, giovedì e venerdì abbiamo iniziato a vedere la correzione di quello che ritengo essere un mercato molto costoso.
Guardando avanti, tuttavia, e considerando il grafico del prezzo petrolio, credo che molto probabilmente vedremo un rimbalzo dai livelli di 92 punti o zero dollari, ma trovo difficile credere che riusciremo a rompere il livello 100$, almeno non durante l’estate. È anche vero che c’è sempre la possibilità che un titolo di giornale proveniente dal Medio Oriente getti tutto nel caos, e la Siria sta facendo l’impossibile per riuscirci. Nell'area, però, c'è ancora petrolio, e dunque, a meno che non riescano a trascinare l’intera regione in guerra, per i prossimi mesi dovremmo riuscire a rimanere tranquilli.