Di: DailyForex
Il prezzo dell’oro ha chiuso la settimana in positivo rispetto al prezzo d’apertura: dopo che i dati economici statunitensi hanno generalmente deluso le aspettative, il dollaro americano ha infatti perso forza. Secondo i dati della University of Michigan, l’indice del sentimento dei consumatori preliminare è scivolato da quota 84,5 a 87,2. Il Dipartimento del Lavoro ha reso noto che l’indice produttore-prezzo è salito dello 0,5%, e i dati provenienti dalla Federal Reserve hanno mostrato che la capacità di utilizzazione è scesa da 77,8 a 77,6. I prezzi dell’oro hanno continuato però a rimbalzare avanti e indietro in un intervallo piuttosto ridotto, tutta la settimana: il mercato dell’oro non sapeva dove dirigersi. Gli ultimi movimenti indicano che i partecipanti ai mercati dell’oro sono abbastanza cauti prima del meeting del Federal Open Market Committee, durante il quale potremmo ricevere chiarificazioni relative alla diminuzione del programma di acquisto titoli. Sembra che la Federal Reserve sia molto più vicina a ridurre il ritmo degli acquisti per mantenere un accordo politico appropriato, come ha già fatto altre volte in questi anni. Questo sta allentando la domanda speculativa di metalli preziosi. L’economia statunitense dipende dall’allentamento quantitativo, e, come fosse una droga, ne domanda una dose più alta (mentre l’impatto diventa man mano meno forte), finché l’ultima dosa non porta alla morte. Credo che i membri del FOMC lo sappiano benissimo, così come sanno che la banca centrale arriverà a percepire che l’allentamento comporta costi troppo maggiori dei benefici. Da un punto di vista tecnico, la posizione delle nuvole di Ichimoku sugli intervalli giornaliero e settimanale mostra che i ribassisti sono ancora alla guida, e che in alto ci sono resistenze forti.
Per prendere slancio i rialzisti dovranno catturare il primo “fortino” strategico, il livello 1.400. Al di là di tale livello, troveremo resistenza su 1.413 e 1.420. Solo una chiusura sopra 1.420 potrebbe dare ai rialzisti la forza extra di cui hanno bisogno per raggiungere 1.442. Se i rialzisti incontrassero una resistenza forte e i prezzi iniziassero a scendere, presterei attenzione ai livello di supporto su 1.370, 1.360 e 1.354. Se i ribassisti riuscissero a rompere sotto 1.354, almeno su base giornaliera, cercherei 1.338 e 1.320. Finché la coppia XAU/USD non otterrà un segnale chiaro dalla Fed, potrebbe continuare ad essere scambiata in un intervallo relativamente stretto.