Dopo essere fuggita dalle grinfie degli orsi e aver rotto sopra il livello 1.300, che ha fatto da tetto al prezzo dell’oro nelle ultime sette sessioni di trading, la coppia XAU/USD ha prodotto una bella candela rialzista. I dati sulla vendita di immobili esistenti negli Stati Uniti, piuttosto scarsi, e le aspettative che la Federal Reserve rimanga iperattiva per un po’, hanno aiutato i prezzi dell’oro a raggiungere i livelli più alti dal 21 giugno. I dati rilasciati dalla National Association of Realtors hanno mostrato che le vendite hanno perso l’1,2%, fermandosi ad un tasso annuale di 5,08 miliardi. Nelle mie analisi precedenti ho parlato dell’importanza della resistenza 1.300. Non mi sorprende, dunque, che la coppia abbia accelerato la sua ascesa appena dopo aver superato questa resistenza critica. Da un punto di vista puramente tecnico, è possibile che i prezzi dell’oro continuino nelle loro tendenze al rialzo e provino a spingere sopra la resistenza 1.354,50. Sull’intervallo giornaliero, ad ogni modo, la coppia XAU/USD sta ancora scambiando sotto le nuvole di Ichimoku.
Credo dunque sia troppo presto per dire che il trend ribassista (iniziato a ottobre 2012) è terminato. Davanti a noi troviamo forti livelli di resistenza, come 1.365,80, 1.376 e 1.388, in cui le nuvole di Ichimoku risiedono sul grafico settimanale. Se non riuscissimo a rompere sopra le nuvole, i venditori potrebbero tornare sul mercato. Solitamente, alla rottura di un importante livello di supporto/resistenza, il mercato risponde e torna a testarlo. In altre parole, gli investitori dovrebbero prestare più attenzione ai supporti che troviamo a 1.320 (il livello di Fibonacci 23,6 basato sulla corsa degli orsi da 1.795,75 a 1.180,21) e 1.300. Oggi negli Stati Uniti verranno pubblicati report importanti, come la vendita di nuove abitazioni e l’indice flash dei direttori degli acquisti.