Di: DailyForex.com
La coppia XAU/USD ha concluso la settimana in basso: la notizia della riduzione del QE è bastata a far prendere il mercato dell’oro in mano agli orsi, a discapito dei tori. Il prezzo dell’oro è sceso addirittura a 1.187,20, riuscendo poi a chiudere appena sopra 1.200, dopo che gli investitori hanno deciso di prelevare parte dei profitti nel quadro di un possibile doppio fondo.
Il primo fattore a guidare i prezzi dell’oro la scorsa settimana è stata la decisione della Fed di arretrare dalla propria politica monetaria straordinariamente accomodante. Ritengo inoltre che la percezione di un rally sul mercato azionario proseguirà per tutto il primo trimestre del 2014, riducendo il fascino del lingotto. Per questo terrò d’occhio sui principali mercati azionari, così come sulla coppia USD/JPY. Se le azioni guadagnassero di più, ci sarebbero ancora meno motivi per acquistare oro. I dati pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission) mostrano che gli speculatori sulla borsa di Chicago hanno ridotto le posizioni long sull’oro a 25.904 contratti (26.380 la settimana precedente).
Se dovessimo basarci solamente sui grafici, potremmo dire che il trend complessivo resterà ribassista, mentre il prezzo dell’oro rimane sotto le nuvole di Ichimoku su quasi tutti gli intervalli temporali. Anche il fatto che la coppia sia ancora scambiata nel canale discendente di agosto supporta questa teoria. Ad ogni modo, come ho detto nella mia analisi precedente, il livello 1.180 potrebbe rimanere intatto sul breve periodo: molti investitori prenderanno una pausa per le vacanze.
Sull’intervallo ad un’ora abbiamo un incrocio rialzista tra la Tenkan-sen (media mobile a nove periodi, linea rossa) e la Kijun-sen (media mobile a 26 giorni, linea verde), ma per confermare che la coppia ha preso abbastanza lancio da dirigersi verso 1.225 i tori dovranno spingere il prezzo dell’oro sopra la resistenza 1.213 – 1.215,80. Solo una chiusura sopra 1.225 potrebbe ridurre la pressione degli orsi e riportarci sul livello 1.237. Se la pressione al ribasso continuasse e i prezzi rompessero sotto al supporto 1.180 potremmo vedere una nuova svendita, che punterebbe all’area 1.160 – 1.138.