Di: DailyForex
Il cambio euro dollaro è sceso durante la sessione di mercoledì, testando il livello 1,3550. Si tratta di un’area che in passato è stata sia un supporto importante sia una resistenza significativa, specialmente durante l’ultima parte di novembre. Di conseguenza, riteniamo che la “memoria del mercato” tornerà in gioco. Il mercato sarà sicuramente influenzato dai dati del nonfarm payroll, ed è dunque difficile, ad ora, essere rialzisti o ribassisti in modo deciso. Onestamente, credo che probabilmente, nella zona in cui siamo, ci sia supporto fino alla maniglia 1,35. Finché non chiuderemo sotto quel livello, non prenderò neanche in considerazione l’idea di vendere.
D’altra parte potremmo rimbalzare e salire fino a 1,38, pur rimanendo nell’area di consolidamento. Detto ciò, sospetto che più che altro passeremo più tempo del previsto tra 1,3550 e 1,3650. I trader a breve termine probabilmente cercheranno candele di supporto per iniziare ad acquistare di nuovo.
Occupazione americana e deflazione europea
Al momento la coppia dipende dall’occupazione in America, su una sponda dell’Atlantico, e dalla deflazione sull’altra. Se gli USA riuscissero a creare lavoro ad un ritmo decente, la federal Reserve sarebbe costretta ad effettuare il tapering dell’allentamento quantitativo. Se succedesse, potremmo aspettarsi che il dollaro si apprezzi sul lungo periodo, formando una sorta di “tempesta perfetta” sull’UE, che affronta lo spettro della deflazione. Solitamente, questa porta con se una politica monetaria straordinariamente lenta, che indebolisce la valuta ospite. In caso succedesse, l’euro potrebbe uscirne a pezzi.
Non mi aspetto che tutto ciò accada in un attimo, ma credo che sarà un tema importante a inizio anno. Nel mentre, credo ancora che rimbalzeremo in questo intervallo di 100 PIP, almeno finché non avremo i dati sul lavoro e non vedremo la reazione che seguirà.