Di: DailyForex
L’oro ha chiuso il 2013 a 1206,80 Dollari l’oncia, e oggi come potete vedere siamo pressappoco allo stesso livello in cui ci trovavamo un anno fa.
Il metallo prezioso ha inizialmente tentato il rally nel 2014, dal momento che l’aggravarsi delle tensioni fra Russia ed Ucraina (e delle sanzioni imposte sia dall’UE che dagli Stati Uniti) hanno fatto scendere i principali mercati azionari mondiali e fatto crescere l’acquisto di beni rifugio, incontrando tuttavia massiccia resistenza nei pressi del livello 1392, dove risiedeva la nuvola di Ichimoku sul grafico quotazione oro settimanale.
Da quel momento abbiamo assistito a più oscillazioni al rialzo, finendo tuttavia con il toccare un minimo su quattro anni e mezzo a novembre, dal momento che il Dollaro è salito ed il crollo dei prezzi del greggio ha fatto scendere la domanda di assicurazioni contro l’inflazione.
D’altra parte, il prezzo più basso dell’oro dal 2010 ha dato inizio ad una crescita della domanda di monete e piccoli lingotti fra gli investitori al dettaglio di tutto il mondo. Anche alcune banche centrali hanno aumentato le proporzioni dell’oro nelle loro riserve auree. Prezzi estremamente bassi hanno anche fatto crescere le preoccupazioni in merito all’offerta, poiché la media dei costi di produzione dell’oro (per alcuni dei maggiori paesi produttori di oro) era intorno ai 1100 Dollari.
Per questo, sebbene io ritenga che ci sia certamente più spazio per un rally del Dollaro, sono leggermente scettico sul fatto che nel primo trimestre i prezzi dell’oro scendano al di sotto dei 980 Dollari. Tuttavia, non mi aspetto nemmeno una performance strabiliante, a meno che una seria instabilità finanziaria o geopolitica non minacci di trascinare i mercati azionari globali in una spirale al ribasso.
Dal momento in cui il mercato ha trovato supporto al 1131,96 l’oro è rimbalzato di circa il 6%, tuttavia lo scambiarlo al di sotto della nuvola di Ichimoku sul grafico settimanale suggerisce la presenza di altre solide barriere avanti a noi. Se i rialzisti riuscissero a difendere il supporto al 1163 e a spingere i prezzi oltre il livello 1121, sarebbe probabile che la coppia XAU/USD testasse poi l’area critica al 1235/40, dove risiede la linea settimanale di Kijun-Sen (media mobile a ventisei giorni, linea verde). Solamente una rottura sostenuta al di sopra di quest’area potrebbe dare ai tori la spinta necessaria per dirigersi al livello 1273. Io cercherò un top e dei segnali di debolezza nei pressi dei livelli 1287 – 1310.
Per quanto riguarda il lato ribassista, il supporto chiave da tenere d’occhio sarà quello al 1263/59, dal momento che una rottura di questo pavimento suggerirebbe che la corsa rialzista dovrebbe attendere. Se gli orsi catturassero questa fortezza, penso avrebbero poi un’altra possibilità di assaltare la zona 1131/27. Una volta al di sotto di quest’ultima, ci sarebbe poco da fare per arrestare l’avanzata dei ribassisti fino al 1088/63.