Nonostante i prezzi dell’oro abbiano sofferto di una perdita settimanale di circa lo 0,86%, nel complesso il mercato è risultato forte in questo mese.
I prezzi, che hanno aperto il 2015 a quota 1187,34 Dollari l’oncia, a gennaio sono saliti dell’8%, favoriti dalla decisione della Banca Nazionale Svizzera di abbandonare la propria politica interventista nei mercati valutari al fine di prevenire un’indesiderata forza del Franco svizzero, e dal programma di Quantitative Easing della Banca Centrale Europea. Anche i tumulti politici in Grecia e l’indebolimento della domanda di titoli azionari statunitensi sono stati fra i fattori a supporto dell’oro.
Lo scorso mercoledì la Federal Reserve statunitense ha dipinto un quadro rialzista per l’economia americana, tuttavia gli ultimi dati sul PIL indicano come questa non sia interamente immune dal rallentamento economico internazionale. Il rapporto del Dipartimento del Commercio ha mostrato una crescita del prodotto interno lordo ad un tasso annualizzato del 2,6% per il terzo trimestre, al di sotto delle aspettative per un rialzo del 3%. Il mercato valutario mantiene una visione positiva del Dollaro statunitense, eppure chi investe sull'oro non prevede che la Fed porti i tassi d’interesse al di sopra dello zero prima di giugno. Questo significa che i piani della Fed di innalzare i tassi manterranno una costante pressione sull’oro, seppure per i rialzisti sia una preoccupazione a lungo termine.
A questo punto vorrei evidenziare i movimenti di prezzo della scorsa settimana. La coppia XAU/USD ha rotto al di sopra della propria linea di trend discendente del breve periodo, imbattendosi in una significativa quantità di resistenza nella regione 1305/8, proprio come previsto. Quest’area, occupata dalla nuvola settimanale di Ichimoku, ha provocato una discesa dei prezzi, che hanno testato la linea precedentemente rotta.
Come potete vedere, il mercato ha trovato supporto nell’area 1255 – 1240, rimbalzando fino al di sopra del livello 1272. La chiusura al di sopra di quest’ultimo livello mi suggerisce che dovremmo continuare a muoverci al rialzo, probabilmente in direzione dell’area 1340/4, successiva importante resistenza sui grafici del lungo periodo. Tuttavia, se i rialzisti finissero il carburante e non riuscissero a penetrare della nuvola settimanale, il mercato potrebbe scendere fino al livello 1240. Quello è un supporto strategico che i ribassisti dovranno conquistare se intendono assaltare il livello 1210.