I prezzi dell’oro hanno chiuso la sessione di giovedì in ribasso dell’1,71%, o di $21,07 attestandosi a 1209,67 Dollari l’oncia: gli investitori hanno recuperato i recenti profitti dopo che, ancora una volta, il mercato non è riuscito a rompere la resistenza chiave a 1232/3.
Ad alimentare la presa dei profitti nel metallo prezioso è stata anche la generale propensione al rischio nei mercati. I mercati azionari stanno salendo, il che fa scendere la domanda di beni rifugio. Gli ultimi dati economici hanno visto l’indice manifatturiero della Federal Reserve Bank of New York a quota 7,8, in calo rispetto al 10 del mese scorso, anche se il Dollaro non ne ha risentito.
La coppia XAU/USD ha esteso le proprie perdite dopo aver infranto il supporto al livello $1216,50, per essere scambiato ad un minimo di 1203,68 Dollari, livello che non veniva raggiunto dal 6 gennaio. Nella mia precedente analisi ho sottolineato come l’area compresa fra i livelli 1203 e 1186 giocherà un ruolo decisivo nel breve periodo. Dal momento che la linea di trend ascendente e la nuvola giornaliera di Ichimoku convergono in questa regione, è possibile trovarvi del supporto.
Oggi è previsto il rilascio dei verbali del meeting della FOMC, che potrebbero rivelarsi il supporto di cui i prezzi necessitano per oltrepassare il livello 1216,50 o il catalizzatore che farà testare loro il supporto al 1186. Una rottura al di sotto di quest’ultimo potrebbe rimetterci in pista con uno scenario che punta ai livelli 1170/66 e 1159. Oltre il 1216,50, si può trovare resistenza al 1223 e al 1232/3. Soltanto una chiusura oltre la nuvola di Ichimoku sul grafico quotazione oro a 4 ore potrebbe implicare un cambiamento al rialzo delle previsioni tecniche nel breve periodo.