I prezzi dell’oro sono saliti per la terza sessione consecutiva, attestandosi al loro livello più alto da metà febbraio, con la debolezza del Dollaro che ha aumentato la richiesta di metallo prezioso da parte degli investitori.
Quasi il 2% di profitti della scorsa sessione è stato innescato da un rallentamento dei dati sulle vendite al dettaglio dagli Stati Uniti. C’è la crescente percezione che la Federal Reserve probabilmente innalzerà i tassi d’interesse tra settembre e dicembre, per assicurarsi che l’economia sia sufficientemente forte da reggere un incremento degli interessi passivi, cosa che al momento favorisce i prezzi dell’oro.
Sia sui grafici giornaliero che settimanale troviamo un allineamento positivo delle linee di Tenkan-Sen (media mobile a nove periodi, linea rossa) e Kijun-Sen (media mobile a ventisei giorni, linea verde), e il mercato viene attualmente scambiato al di sopra delle nuvole di Ichimoku. Questi fattori dipingono un quadro tecnico positivo, tuttavia, la Chikou-span giornaliera (prezzo di chiusura spostato indietro di ventisei periodi, linea marrone) rimane ancora al di sotto della nuvola, e l’area 1226/2 (livello di ritracciamento di Fibonacci al 50% basato sulla distanza fra il 1307,47 e il 1142,63) costituisce una barriera significativa che può offrire resistenza. Per questo sarebbe ragionevole aspettarsi un pullback ai livelli attuali.
Tuttavia, se il mercato salisse e si mantenesse al di sopra del livello 1225, potremmo salire fino al 1257, prossimo importante livello di resistenza. Nel percorso al rialzo, ci saranno ostacoli come al 1235, 1240 e 1245. D’altra parte, se i tori perdessero slancio, la coppia XAU/USD scenderà probabilmente nell’area 1214,50 – 1212. Scendere al di sotto di quest’ultimo indicherebbe che i prezzi potrebbero scendere ulteriormente al livello 1207 prima di trovare del supporto.