Ieri il prezzo dell’oro è sceso a 4,32 dollari l’oncia, giù per la quarta sessione consecutiva a 1145,06 dollari, a causa del forte sospetto che la Federal Reserve inizierà ad aumentare i tassi d’interesse a settembre. Le news economiche di giovedì hanno riportato i dati del Dipartimento del Lavoro che mostrano una caduta di 15mila del numero di richiedenti sussidi di disoccupazione, arrivando a 281mila. La forza del dollaro e del mercato azionario dà agli investitori pochi motivi per mantenere investimenti in beni rifugio come l’oro.
Come già detto nella mia analisi mensile e trimestrale, scambiare al di sotto delle nuvole di ichimoku sui grafici giornalieri e settimanali suggerisce che l’orientamento generale resta orientato al ribasso. Inoltre, la coppia XAU/USD ha proseguito in un canale discendente da luglio 2013. Da un punto di vista ribassista, il supporto iniziale si trova nell’area 1140/38, con nessuna eccezione fino all’area 1133/0. Se gli orsi aumentassero la pressione ribassista e i prezzi crollassero, ci troveremmo probabilmente davanti a un mercato che testerebbe il prossimo supporto a 1114.
Se i tori riuscissero invece a schivare gli attacchi incombenti ed i prezzi iniziassero a salire, potremmo vedere un certo livello di resistenza a 1147. I compratori dovranno rompere tale resistenza a 1147 così da poter aggredire la prossima barriera al livello 1154, dove la linea Kijun-Sen (media mobile a 26 periodi, linea verde) sull’intervallo a 4 ore si incontra con una linea di trend discendente a breve termine. Appena al di sopra di questa intersezione, i ribassisti resteranno ad aspettare a 1157 e 1162 (la parte superiore della nuvola di Ichimoku sul grafico a 4 ore).