I prezzi dell’oro hanno chiuso il mese di Luglio in perdita di quasi il 6,7%, all’incirca a quota 1095 Dollari l’oncia. I prezzi hanno risentito delle speculazioni secondo cui la Federal Reserve statunitense quest’anno procederà con graduale inasprimento della politica. Il metallo prezioso, che non è riuscito a brillare durante la crisi greca, ha perso il favore degli investitori, che si sono spostati verso asset più rischiosi. I buoni dati economici dagli Stati Uniti, assieme all’ottimismo della Fed riguardo la salute dell’economia, ha continuato a spingere il denaro verso il Dollaro e i titoli azionari, per questo la coppia XAU/USD ha rotto al di sotto del supporto 1147/30, aumentando le proprie perdite.
Tuttavia, la scorsa settimana abbiamo visto una sorta di consolidamento a causa di un aumento della domanda fisica, arrivata in risposta ai prezzi più bassi in più di cinque anni e mezzo. Questa settimana verranno rilasciati molti dati economici chiave, ma sembra che probabilmente sarà la relazione sull’impiego a stabilire il tono del Dollaro americano per il resto del mese. Se gli ultimi dati daranno alla Fed maggior sicurezza che l’economia è abbastanza forte da affrontare tassi d’interesse più alti, è probabile che gli investimenti in oro scendano ulteriormente.
Il supporto chiave nel lato ribassista si trova nella regione 1076/1, e una rottura sostenuta al di sotto di questo supporto suggerirebbe che la coppia XAU/USD avrà la tendenza a scendere fin giù al livello 1045. Una volta al di sotto di quest’ultimo ci sarà poco da fare per rallentare questa coppia fin quando non raggiungeremo il successivo importante supporto nell’area 1000 – 980. D’altra parte, se il supporto al 1076/1 reggesse, una rottura al di sopra del 1109,70 potrebbe anticipare un movimento fin su al 1130/23,75. Tecnicamente, l’area compresa fra i livelli 1147 e 1130 dovrebbe continuare ad offrire resistenza. In altre parole, potrebbe rivelarsi un buon posto per cercare una ripresa ribassista dopo un possibile pullback.