Venerdì i prezzi dell’oro sono saliti, riprendendo a guadagnare dopo due sessioni in perdita, con gli investitori che hanno cercato sicurezza dalla volatilità dei titoli mondiali. Il Nasdaq Composite ha perso il 2,21%, il Dow Jones Industrial Average l’1,76% e S&P 500 è sceso dell’1,94%. I mercati europei e asiatici hanno aumentato le loro perdite. Nonostante i guadagni di venerdì, l’oro ha chiuso la settimana a -1% a quota 1075,16$ l’oncia, sulle previsioni di un inasprimento della politica monetaria statunitense.
La pressione sull’oro rimane costante per via dei piani della Fed di aumentare i tassi d’interesse nel breve periodo. I dati governativi di venerdì hanno mantenuto la Federal Reserve in rotta verso l’inizio del processo di normalizzazione della politica questa settimana. Nonostante alcuni siano preoccupati che alla fine la Fed premerà il grilletto, penso saranno le parole del Presidente Janet Yellen durante la conferenza stampa, a fare davvero la differenza. Ha tentato infatti di rassicurare i mercati che la Fed intende intraprendere lentamente il percorso verso la normalizzazione.
Fino all’annuncio della Fed è improbabile che gli investitori facciano grandi movimenti in in entrambe le direzioni. Le linee settimanali e giornaliere di Tenkan-Sen (media mobile a nove periodi, linea rossa) e Kijun-Sen (media mobile a ventisei periodi, linea verde), completamente piatte, vanno a supportare questa teoria. Inoltre, il mercato non avrà grande spazio di movimento fin quando i prezzi rimarranno intrappolati nella stessa area nella quale si sono trovati per qualche tempo, da metà a fine Novembre. Se la regione 1066/4 reggerà, mi aspetto che la coppia XAU/USD visiti la linea giornaliera di Tenkan-Sen al 1079, e forse anche il 1081,55 appena al di sopra. Una rottura al di sopra del 1087 potrebbe estendersi fino al livello 1094. D’altra parte, se i ribassisti riusciranno a fare breccia nel summenzionato supporto, potremmo vedere un movimento verso il 1058 e il 1054. Una chiusura giornaliera al di sotto di quest’ultimo favorirebbe un test dei minimi pluriennali al 1046,25.