I prezzi dell’oro si sono fermati a 1065,96$ l’oncia, scendendo dello 0,7% nel corso della settimana, visto l’aumento dei tassi della Fed che ha fatto scendere la domanda di metallo prezioso. La coppia XAU/USD veniva scambiata ad un minimo di 1047,6$ l’oncia giovedì, recuperando poi parte delle perdite su un aumento della domanda di beni rifugio, stimolata da una svendita dei titoli globali venerdì. Il Presidente della Federal Reserve Janet Yellen ha sottolineato la propria sicurezza della salute dell’economia americana, ma ha anche detto che “Adatteremo la nostra risposta all’evolversi delle previsioni. Dubito fortemente che questo significherà aumenti ad intervalli regolari”.
Ora che il primo aumento è andato, l’attenzione si sposta sul percorso di quelli futuri, e sull’effetto che avranno sul biglietto verde. Nel frattempo, la volatilità dei titoli azionari sarà certamente un’altra cosa alla quale prestare attenzione, perché se le azioni aumenteranno le loro perdite, si potrebbe avere un aumento della domanda di metallo prezioso come investimento alternativo. D’altra parte, tassi d’interesse più elevati negli Stati Uniti, e l’inflazione sottotono in economie avanzate, probabilmente a lungo andare limiterà il potenziale rialzista dei prezzi dell’oro. I dati di venerdì della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) hanno mostrato che gli investitori speculativi del Chicago Mercantile Exchange hanno ridotto le loro posizioni lunghe nette sull’oro a 13.656 contratti, dai 19.623 della settimana prima.
Sui quadri settimanale e giornaliero i prezzi rimangono al di sotto della nuvola di Ichimoku, suggerendo un trend negativo in generale. Inoltre, anche l’allineamento negativo delle linee di Tenkan-Sen (media mobile a nove periodi, linea rossa) e Kijun-Sen (media mobile a ventisei periodi, linea verde) va a supporto di questa teoria. Ad ogni modo, la candela settimanale, che ha una long shadow nel lato ribassista, indica che sui cali emerge interesse all’acquisto. La coppia XAU/USD è scesa con slancio fin giù al 1047 più o meno, invertendo fortemente il trend da quel supporto, e ora ci troviamo di nuovo in un’area agitata. Per poter allentare la pressione, i tori dovranno far salire i prezzi al di sopra dell’area 1068/6, dove risiede il fondo della nuvola di Ichimoku a 4 ore. In tal caso, mi aspetterei che i prezzi rivisitassero la resistenza al 1073-1072,32. Una rottura al di sopra di questa barriera potrebbe innescare una reazione che punta all’area 1081,55-1079. È probabile che ci sia del supporto minore nei pressi del 1063/2, seguito da uno significativo al 1058. Se questo supporto venisse infranto, il mercato si muoverebbe poi verso il 1055,50-1054. Una chiusura giornaliera al di sotto del 1045 ci rimetterebbe in pista con uno scenario che vede come target successivi il 1025 e il 1017.