Venerdì l’oro è sceso al suo livello più basso in cinque sessioni, messo sotto pressione dal movimento al rialzo del Dollaro e dalla debolezza del greggio. Le aspettative dalla maggiore economia mondiale aumenteranno costantemente, così come la crescente opinione che la banca centrale statunitense porrà fine all’era dei tassi d’interesse a minimi record, cosa che sta pesando sul metallo prezioso da parecchio tempo. Il consenso generale vuole che la Fed aumenti i tassi d’interesse durante il meeting politico della prossima settimana.
La coppia XAU/USD viene scambiata a 1067,13$, in ribasso rispetto al prezzo di aperture di 1071,50$. I prezzi sono scesi fino ad un minimo di 1065,81$ precedentemente durante la sessione asiatica, ma non sorprende che il mercato qui abbia trovato del supporto. Come ho evidenziato nella mia analisi precedente, il supporto al 1066/3 la rende una regione strategica da conquistare per i ribassisti se intendono aumentare la pressione al ribasso. In tal caso, sarebbe possibile vedere la coppia XAU/USD testare i livelli 1058 e 1054.
Per quanto riguarda il lato rialzista, ci saranno ostacoli come al 1077,40-1077,06 e al 1081,55, ma la resistenza chiave è abbastanza lontana, al 1087. Come potete vedere, le linee giornaliere di Tenkan-Sen (media mobile a nove periodi, linea rossa) e Kijun-Sen (media mobile a ventisei periodi, linea verde) sono piatte, ad indicare la mancanza di vero slancio. Detto questo, penso che il metallo rimarrà in un intervallo ristretto fin quando il mercato non si costruirà sufficiente slancio da rompere in una o nell’altra direzione.