I prezzi dell’oro hanno chiuso la sessione di lunedì in rialzo dello 0,95% o 10,53$, per attestarsi a 1128,26$ l’oncia, dopo che dei deludenti dati economici dagli Stati Uniti hanno messo il Dollaro sotto pressione. Il biglietto verde si è indebolito dopo che Institute for Supply Management ha riportato una contrazione dell’attività economica nel settore manifatturiero a gennaio, e per il quarto mese consecutivo. Anche i commenti dal Vicepresidente della Federal Reserve Stanley Fischer hanno dato una piccola spinta all’oro. Fischer ha detto: “Ulteriori cali nei prezzi del petrolio greggio e aumenti di valore del Dollaro nei cambi ha suggerito che l’inflazione rimarrà bassa più a lungo di quanto previsto prima di tornare al 2%”.
La coppia XAU/USD veniva scambiata ad un massimo di 1130,37$ durante la sessione asiatica, per poi trovare però resistenza e scendere. Sembra come se il mercato stesse tornando al livello 1124. La linea oraria di Kijun-Sen (media mobile a ventisei periodi, linea verde) e il top della nuvola di Ichimoku sul grafico a 30 minuti, convergono nella stessa area, che dovrebbe continuare a fornire supporto.
Se la discesa non si arresta in quella regione, il mercato avrà poi la tendenza a testare nuovamente i supporti al 1122 e 1119. Gli orsi dovranno trascinare i prezzi al di sotto del 1119 se intendono portare pressione extra nel mercato e marciare verso il livello 1113. D’altra parte, se i tori riuscissero a difendere il loro campo nei pressi del 1124 e ad ancorare i prezzi in qualche punto oltre il 1127, penso che il mercato punterà poi alla prossima barriera al 1134. Una chiusura oltre il 1134 indicherebbe che il mercato si sta preparando a sfidare la resistenza al 1141.