I prezzi dell’oro hanno chiuso la sessione di giovedì in rialzo di 18,35$, con i partecipanti del mercato che hanno continuato ad adattarsi ai piani cauti della Federal Reserve statunitense sugli aumenti dei tassi d’interesse. I verbali del meeting del 15-16 marzo della Fed, rilasciati mercoledì, hanno rivelato che i policy makers hanno mostrato preoccupazione per i rischi al ribasso per le previsioni economiche d’oltreoceano. Anche un calo nelle borse ha reso l’oro più appetibile come asset alternativo.
La coppia XAU/USD viene attualmente scambiata a 1236,90$ l’oncia, leggermente al ribasso rispetto al prezzo di apertura di 1240,37$. Il mercato ha sfidato il livello 1243 come previsto, dopo che i prezzi sono saliti oltre il livello di resistenza 1235, ma non sono riusciti a rompere attraverso il 1243. Ne consegue che i prezzi si stanno consolidando fra questi due livelli. Parlando strettamente in base ai grafici, scambiare al di sopra della nuvola di Ichimoku sull’intervallo giornaliero migliora il quadro tecnico, poiché riallinea i grafici del breve periodo con le inclinazioni rialziste del lungo periodo.
Ad ogni modo, il potenziale rialzista rimarrà probabilmente limitato fin quando la resistenza 1245,58-1243 non verrà infranta in modo convincente. Una rottura sostenuta al di sopra del 1245,58, che coincide con la linea giornaliera di Kijun-Sen (media mobile a ventisei periodi, linea verde) potrebbe spianare la strada verso la regione 1255-1258,60. Se gli orsi intendono aumentare la pressione, dovranno spingere i prezzi al di sotto dell’area 1235/4, dove risiede il top della nuvola di Ichimoku. In tal caso, potrebbero avere una possibilità di assaltare il supporto 1228,50-1225.