I prezzi dell’oro hanno chiuso la sessione di martedì in ribasso di 4,92$ per attestarsi a 1291,29$: l’impossibilità del mercato di passare attraverso il livello 1300$ ha innescato una presa di profitti. I commenti del Presidente della Fed di San Francisco John Williams e quello della Fed di Atlanta Dennis Lockhart, hanno aggiunto pressione sull’oro. Lockhart ha dichiarato: “Due aumenti dei tassi sono certamente possibili, abbiamo ancora sufficienti meeting (politici della Fed), ma dipende interamente da come evolverà l’economia”. Williams ha commentato dicendo: “Mi aspetto che aumenteremo gradualmente i tassi nel corso dei prossimi due anni a causa della forza del mercato del lavoro e della direzione in cui vedo andare l’inflazione”.
I prezzi dell’oro sono scesi durante la sessione asiatica, spostandosi da un massimo su 15 mesi toccato in precedenza questa settimana. Come avevo avvertito nella mia analisi precedente, avanti a noi c’era una barriera molto significativa. Nonostante le previsioni positive per il medio termine, i grafici del breve periodo mostrano segni di indebolimento (la coppia XAU/USD viene scambiata al di sotto delle nuvole di Ichimoku sui grafici a 1 ora e a 30 minuti, e le linee di Tenkan-Sen (media mobile a nove periodi, linea rossa) e Kijun-Sen (media mobile a ventisei periodi, linea verde) sono negativamente allineate.
Se il supporto 1280/78 venisse infranto, il mercato potrebbe continuare a scendere verso le nuvole a 4 ore. In tal caso, i livelli 1272 e 1269 saranno i prossimi target. Una chiusura giornaliera al di sotto del 1269 implicherebbe che il mercato è pronto a testare il supporto al 1263,50. Se il supporto 1280/78 rimanesse intatto, potremmo vedere una nuova spinta verso l’area 1287/4,50. C’è un altro livello cruciale di resistenza non molto oltre il 1290. I tori dovranno spingere i prezzi al di sopra del 1290 per poter assaltare l’area 1297/5.