Venerdì i prezzi dell’oro si sono attestati a 1244,18$ l’oncia registrando un profitto settimanale del 2,52%, con i deludenti dati sull’occupazione negli Stati Uniti che hanno allontanato la prospettiva di un aumento a breve dei tassi d’interessi da parte della Fed. La coppia XAU/USD, che si è stabilizzata dopo aver toccato il livello più basso dal 17 febbraio in precedenza durante la settimana, ha passato poi del tempo a consolidarsi fra i livelli 1205$ e 1220$. Il mercato ha rotto al di sopra del livello 1220$ dopo che il Dipartimento del Lavoro ha riportato che a maggio i Non-Farm Payroll sono cresciuti solo di 38.000 unità, ben al di sotto delle stime di consenso di 159.000 unità, e gli aumenti dei due mesi precedenti sono stati rivisti al ribasso di un totale di 59.000 unità.
Un potenziale ritardo in un aumento dei tassi a settembre dovrebbe pesare sul Dollaro americano e creare un ambiente in cui le persone saranno riluttanti ad andare pesantemente short sull’oro per qualche tempo. Inoltre, le aspettative di mercato per gli aumenti dei tassi nei mesi a venire si sono ridotte: i futures dei fondi Fed contano ora il 37% di probabilità di una mossa dalla Federal Reserve sui tassi d’interesse al meeting politico di giugno, in diminuzione rispetto al 59% di giovedì. Tuttavia, considerando il fatto che abbiamo anche avuto report solidi nel corso delle ultime settimane, non penso che questo singolo dato farà cambiare opinione alla Fed sull’inasprimento della politica monetaria quest’anno. È probabile che lunedì avremo un primo indizio sull’opinione della banca centrale sui numeri deboli dell’occupazione, quando il presidente della Fed Janet Yellen parlerà a Filadelfia.
Da una prospettiva tecnica, sono due le cose che attirano la mia attenzione a una prima occhiata. Primo, le prospettive per il lungo periodo puntano ancora ad un orientamento rialzista, con i prezzi che si muovono al di sopra della nuvola settimanale di Ichimoku (il rally del metallo prezioso all’inizio di febbraio non ha solo spinto i prezzi al di sopra della nuvola, ma ha anche invalidato una linea di trend ribassista del lungo periodo). Secondo, fare breccia nelle nuvole a 4 ore e chiudere vicino ai massimi dell’intervallo di trading ha alterato i grafici del breve periodo. Sapendo questo, non mi sorprenderebbe vedere i prezzi avvicinarsi alla nuvola giornaliera. Nel suo percorso al rialzo, di potrà trovare resistenza al 1250, 1260/57 e 1266/4. Una chiusura al di sopra del 1266 suggerisce che la coppia XAU/USD potrebbe estendere i profitti e procedere verso la zona 1280/77. Se la resistenza venisse infranta, sarebbe tecnicamente possibile vedere una continuazione rialzista che punta al 1190. Per quanto riguarda il lato ribassista, il supporto iniziale si trova al 1234-1232,50, seguito dal 1228/5. Una rottura al di sotto del 1225 potrebbe provocare un calo nella zona 1220/15. Gli orsi dovranno catturare questo punto per poter avere una chance di sfidare il livello 1208. Una volta al di sotto di questi, il mercato punterà al 1203/1.
