Ieri i prezzi dell’oro sono saliti di 8,22$ l’oncia, in rialzo per la quarta sessione consecutive, arrivando a 1283,16$. Infatti, gli investitori hanno fatto ritorno ai beni rifugio fra le preoccupazioni per i meeting delle banche centrali statunitense e giapponese, e per lo storico referendum che deciderà le sorti del Regno Unito all’interno dell’UE. La coppia XAU/USD inizialmente è scesa, ma il previsto livello di resistenza ora diventato supporto, nella zona 1272,70-1270 ha innescato una vendita nuova e abbiamo finito col testare la barriera successiva, nell’area 1290/87, come previsto.
Il meeting di due giorni della Federal Reserve statunitense inizierà nella tarda giornata di oggi. Più la Fed aspetterà ad inasprire la politica monetaria, e meglio sarà per l’oro. Ci si aspetta ampiamente che la Federal Open Market Committee lascerà i tassi c’interesse invariati. Tuttavia, la banca centrale potrebbe utilizzare il meeting per fare chiarezza sugli aumenti, che sia in una dichiarazione ufficiale o durante la conferenza stampa del presidente Janet Yellen. I sondaggi più recenti mostrano che gli elettori britannici sono divisi a metà. Sei dei sondaggi più importanti sono a favore della permanenza nell’UE, mentre tre danno le redini al partito per l’uscita, Leave.
Il quadro tecnico dell’oro rimane rialzista, con il mercato che viene scambiato al di sopra delle nuvole di Ichimoku sui grafici settimanale, giornaliero e a 4 ore, e inoltre abbiamo un allineamento positivo delle linee di Tenkan-Sen (media mobile a nove periodi, linea rossa) e Kijun-Sen (media mobile a ventisei periodi, linea verde) su tutti e tre i grafici. Ad ogni modo, ci sono parecchie barriere in vista, come il 1298/5 e il 1304/2. Di conseguenza, il mercato potrebbe avere a tendenza a spingere i prezzi verso il consolidamento compreso fra i livelli 1290 e 1270. Gli orsi dovranno riportare i prezzi giù al 1272,70-1270, se intendono mettere pressione sul mercato e tentare un assalto ai livelli 1264 e 1261.