Venerdì i prezzi dell’oro si sono attestati a 1337,73$, perdendo circa il 2,3% nel corso della settimana; la forza del Dollaro e la maggior tranquillità dei mercati finanziari hanno diminuito l’appetibiltà del metallo prezioso. Il biglietto verde ha ricevuto una spinta da dati economici forti, che aumentano le probabilità di vedere un aumento dei tassi d’interesse nel 2016. I funzionari della Federal Reserve non sembrano avere fretta di dare un giro di vite alla politica monetaria, ma personalmente penso stiano ancora pianificando di aumentare i tassi almeno una volta prima della fine dell’anno.
Anche le prese di profitto e il persistente rafforzamento delle borse hanno pesato sull’oro. Gli ultimi dati dalla Commodity Futures Trading Commission (CFTC) hanno mostrato che gli investitori speculativi del Chicago Mercantile Exchange hanno ridotto le loro posizioni lunghe nette sull’oro a 29.7463 contratti, contro i 31.5963 della settimana scorsa. Scambiare al di sopra delle nuvole settimanale e giornaliera suggerisce che il mercato avrà la tendenza a salire ancora. Tuttavia, le previsioni per il breve periodo indicano che i prezzi dell’oro sono vulnerabili ad un calo, e potrebbero dover scendere prima di avere un’altra leg rialzista (a meno che la coppia XAU/USD non si ancori saldamente in un punto oltre l’area 1356/2).
Per quanto riguarda il lato rialzista, la resistenza iniziale si trova nell’araea 1347,40-1344, dove risiede il fondo della nuvola di Ichimoku a 4 ore. Se i tori riusciranno a penetrare questa barriera, potrebbero procedere verso la zona di prevista resistenza, che si estende dal livello 1352 al 1356. Una chiusura oltre il 1356 mi farebbe pensare che il 1364 sarà la prossima fermata. Se gli orsi aumentassero la pressione ribassista e i prezzi scendessero al di sotto del 1332/29, si potrebbe trovare supporto al 1325 e al 1320. Una rottura al di sotto del 1320 aprirebbe il rischio di un movimento verso l’area 1307,50-1304. Una volta al di sotto del 1304, il mercato punterà al 1299/7.