I prezzi dell’oro sono scesi dell’1,8% attestandosi a 1336,84$ l’oncia, con la forza del Dollaro che ha pesato sul mercato dell’oro e ha portato gli investitori ad allontanarsi dal metallo prezioso. Venerdì il biglietto verde è salito dopo dati sull’occupazione negli Stati Uniti che hanno superato le aspettative, che hanno fatto crescere la paura che la Federal Reserve possa aumentare i tassi d’interesse già dai prossimi mesi. I dati dal Dipartimento del Lavoro hanno mostrato che l’economia ha creato 255.000 posti di lavoro a luglio, ben al di sopra delle stime di consenso che si erano fermate a 180.000, e il salario orario medio è salito dello 0,3%. Anche un rally delle borse americane ha contribuito ad aggiungere ulteriore pressione sull’oro. La rinnovata sicurezza dell’economia statunitense ha spinto lo S&P 500 e il Nasdaq a massimi record.
Il calo di venerdì ha trascinato la coppia XAU/USD di nuovo nell’area 1339/2, occupata dalla nuvola di Ichimoku a 4 ore. Una chiusura nei pressi del fondo dell’intervallo di trading è un segnale negativo, tuttavia, nella stessa area oltre alla nuvola a 4 ore c’è anche una linea di trend rialzista nel breve periodo, cosa che la rende un punto strategico da conquistare per i ribassisti, se vogliono testare il supporto al 1326 e al 1320. Una rottura al di sotto del 1320 potrebbe portare maggior pressione negativa. In tal caso, penso che torneremmo verso la regione 1307,50 - 1304. Nel suo percorso in discesa, si potrà incontrare supporto al 1314.
D’altra parte, se da qui i prezzi rimbalzassero, terrei d’occhio il livello 1340. I tori dovranno spingere i prezzi al di sopra del 1340 per poter rivisitare la zona di resistenza 1346,60 - 1345. Una rottura al di sopra del 1346,60 potrebbe prevedere un ulteriore movimento al rialzo al 1353/2. Una volta attraversata questa barriera, probabilmente vedremo più acquirenti, e si aprirà il cammino per il 1359.