L’oro ha chiuso la settimana in rialzo di 14,85$ a 1266,71$ l’oncia sulle ipotesi che la Federal Reserve manterrà invariata la politica monetaria fino a conclusione delle elezioni presidenziali statunitensi, e il successivo percorso dei tassi d’interesse sarà più lento di quanto prevedano i mercati. La banca centrale americana è ottimista sulla crescita dell’economia, ma ha modificato i propri piani diverse volte. All’inizio dell’anno, la Fed aveva previsto quattro aumenti dei tassi nel 2016.
La forza del Dollaro statunitense contro altre valute ha messo il mercato sotto pressione, ma un aumento della domanda fisica di lingotti e monete in Asia potrebbe limitare il declino. Attualmente le previsioni tecniche sono miste, poiché i grafici settimanale, giornaliero e a 4 ore puntano in direzioni diverse. La coppia XAU/USD viene scambiata al di sopra della nuvola settimanale di Ichimoku, ma sull’intervallo giornaliero si trova al di sotto della nuvola e la nuvola a 4 ore appena al di sotto dei prezzi sta fornendo del supporto. Sapendo questo, nelle prossime settimane potremmo vedere un movimento in un intervallo preciso.
La resistenza iniziale si trova nella regione 1272/0, seguita dal 1280/77 (campo strategico che permetterà al mercato di procedere verso la zona 1288/6). Il mercato dovrà ancorarsi al di sopra di quest’ultimo per poter estendere i profitti e sfidare il 1294/2, dove risiede la linea giornaliera di Kijun-Sen (media mobile a ventisei giorni, linea verde). D’altra parte, se i tori non riusciranno a spingere in alto i prezzi e il mercato scendesse attraverso il 1260, i prezzi avranno poi la tendenza a rivisitare il 1255 e il 1250/49. L’eliminazione di questo supporto potrebbe aprire il rischio di un movimento verso il 1243/0. Una chiusura giornaliera al di sotto del 1240 mi farebbe pensare che il 1237, il 1232,30 e il 1225 saranno gli obiettivi successivi.