I prezzi dell’oro ieri hanno perso 6,82$ l’oncia, restituendo la maggior parte dei profitti realizzati nella sessione precedente, poiché dati economici positivi dagli USA hanno riacceso le speranze di un aumento dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve nei prossimi mesi. L’indice flash dei direttori degli acquisti è salito da 52,3 del mese scorso a 54,8, secondo il rapporto di Markit Economics per il mese di ottobre. Il Dipartimento del Commercio ha riportato un aumento dell’1,3% delle vendite di nuove unifamiliari a settembre rispetto al mese precedente.
Non sorprende che a pesare sul mercato ci sia stato anche il tentativo fallito di rompere attraverso la zona 1280/77, che avevo indicato come zona chiave per il lato rialzista. Per questo la coppia XAU/USD è scesa prima al di sotto dell’area 1272/0 e poi alla 1266/4, come previsto. Oggi il mercato si sta muovendo appena al di sopra della nuvola di Ichimoku a 4 ore, che al momento sta facendo da effettivo supporto. L’incrocio positivo fra le linee di Tenkan-Sen (media mobile a nove periodi, linea rossa) e Kijun-Sen (media mobile a ventisei periodi, linea verde) sullo stesso grafico suggerisce che i tori non si sono ancora arresi.
Tuttavia, il potenziale rialzista rimarrà limitato fin quando i prezzi non oltrepasseranno il 1280/77. Chiaramente, però, per assaltare quella barriera il mercato dovrà salire di nuovo oltre il 1272/0. Una rottura sostenuta oltre il 1280 indicherebbe che il livello 1286 sarà la prossima fermata. Allo stesso modo, i tori dovranno trascinare i prezzi al di sotto dell’area 1266/4, se intendono attaccare il livello di supporto 1260 (fondo della nuvola di Ichimoku sull’intervallo a 4 ore). Eliminato questo supporto si aprirebbe il rischio di un movimento verso la zona 1250-1249,20. Nel suo percorso al ribasso, si potrebbe trovare supporto al 1255.