La differenza fra il successo e il fallimento nel Forex trading dipende maggiormente dalle coppie di valute che decidete di negoziare ogni settimana, piuttosto che dai singoli metodi utilizzati per determinare le entrate e le uscite. Ogni settimana analizzeremo i fondamentali, il sentimento di mercato e le posizioni tecniche per determinare quali coppie valutarie avranno una probabilità più alta di produrre le più semplici e redditizie opportunità di trading questa settimana. In alcuni casi si tratterà di scambiare seguendo il trend, in altri di fare trading sui livelli di supporto e resistenza nei mercati con intervalli più estesi.
Quadro Generale 16 Gennaio 2017
La settimana scorsa avevo previsto che probabilmente i trades migliori di questa settimana sarebbero stati andando long sul USD contro Sterlina inglese e Yen giapponese. Il trade GBP/USD si è rivelato vincente dello 0,72%, con una perdita media dello 0,70%. La settimana scorsa il Dollaro si è indebolito, andando contro il trend rialzista del lungo periodo nel complesso, eccetto contro la Sterlina inglese.
Il mercato forex sembra essere più prevedibile, con il trend rialzista sull’USD ben stabilito dall’8 novembre che ora viene messo in discussione, pur rimanendo tecnicamente intatto.
Suggerisco dunque che i trades migliori della settimana saranno probabilmente andando short sulla Sterlina, anche se la domanda difficile è contro quali valute. Il Dollaro australiano e quello neozelandese hanno parecchio slancio rialzista dietro, dunque potrebbe essere una buona idea utilizzare queste valute, così come il Dollaro statunitense, come controparti long per distribuire il rischio.
Analisi Fondamentale e Sentimento di Mercato
Ora i fattori fondamentali non stanno giocando un ruolo determinante nel mercato, eccetto contro la Sterlina inglese, poiché il governo britannico sta dando forti segnali che perseguirà una “hard Brexit”, causa dell’indebolimento della Sterlina. Il sentimento è diventato contrario al Dollaro statunitense, in parte a causa delle prese di profitto dopo l’evoluzione del forte movimento in atto dall’8 novembre, e in parte a causa della prima conferenza stampa del presidente eletto Donald Trump, che ha deluso il mercato con la scarsezza di dettagli relativi alla politica economica.
L’indebolimento dell’USD potrebbe essere temporaneo, ma sta facendo salire altre valute, che sono state le prime a beneficiare di questo fenomeno nell’ultimo anno o due: il dollaro neozelandese e australiano, e questo in parte dovuto ai tassi d’interesse relativamente alti che queste valute ancora pagano.
Analisi Tecnica
USDX
Il Dollaro statunitense ha stampato una candela ribassista all’interno di un più ampio trend rialzista che si è manifestato sia nel breve che nel lungo periodo. La candela ribassista è forte, ma il movimento può ancora definirsi come un normale calo all’interno di un trend. Inoltre, il prezzo sta raggiungendo un’area in cui ha trovato un tetto qualche settimane fa, dunque ora potrebbe trovarvi supporto.
GBP/USD
Una candela leggermente ribassista e tuttavia vicina ad una pin candle, significativa dell’indecisione di questa coppia. Da notare che il prezzo si sta avvicinando ad un’area con un minimo pluriennale, ma si sta allontanando dallo slancio ribassista. Quest’ultimo sta facendo pressione, ma ci sono segni di supporto.
NZD/USD
Possiamo vedere che la settimana scorsa abbiamo chiuso con una forte candela rialzista, e la chiusura è stata al di sopra di quella settimanale su 13 settimane (3 mesi) e non lontana da quella su 26 settimane (6 mesi). Questo suggerisce un’importante inversione di trend, con il Dollaro neozelandese che è la valuta ad aver mostrato più forza contro il Dollaro statunitense. Tuttavia, consiglio cautela: l’area al di sopra del livello 0,7150 ha chiaramente fornito resistenza l’ultima volta che è stato toccato.
Conclusioni
Ribassista su Sterlina inglese, rialzista su Dollaro neozelandese, australiano e americano.