Durante la settimana i prezzi dell’oro si sono attestati a 1204,32$ l’oncia, perdendo il 2,3% a causa della pressione dal rafforzamento del Dollaro, che ha pesato sull’appetibilità del metallo prezioso. Inizialmente la coppia XAU/USD ha tentato il movimento al rialzo, trovando però nuova pressione alla vendita nei pressi del previsto livello di resistenza 1237$. L’oro ha esteso le proprie perdite dopo che i prezzi sono scesi al di sotto si un supporto nella regione 1219/7$, arrivando a toccare un minimo di 1194,91$, livello che non si toccava dal 31 gennaio, prima di risalire nell’area 1200-1198$. I dati di venerdì dalla Commodity Futures Trading Commission (CFTC) hanno mostrato che gli investitori speculativi del Chicago Mercantile Exchange hanno ridotto le loro posizioni lunghe nette sull’oro a 133.685 contratti contro i 163.798 della scorsa settimana.
L’oro ha sofferto per qualche tempo per via del miglioramento dei dati dagli Stati Uniti, che hanno aperto le porte ad un aumento dei tassi d’interesse nel breve periodo da parte della Federal Reserve. In uno dei suoi ultimi interventi, il presidente della Fed Janet Yellen ha dichiarato: “L’economia ha essenzialmente raggiunto il target per l’occupazione previsto dal nostro mandato, e l’inflazione si sta avvicinando al nostro obiettivo del 2%”. Sembra che tassi d’interesse più alti negli Stati Uniti e una rinnovata propensione per asset più rischiosi continuerà a remare contro l’oro nel breve periodo, ma l’inflazione, le incertezze politiche e una sopravvalutazione dei titoli azionari dovrebbero andare a sostegno dei prezzi del metallo prezioso nel medio periodo.
Attualmente la coppia XAU/USD risiede al di sotto della nuvola di Ichimoku sui grafici settimanale e a 4 ore, e questo suggerisce che ora i ribassisti hanno il controllo. Ad ogni modo, la reazione dell’oro dopo i dati non-farm payroll di febbraio, che hanno mostrato un aumento di 235.000 posti di lavoro il mese scorso, indica che il mercato potrebbe aver già messo in conto lo spettro di un imminente aumento dei tassi d’interesse, o almeno in parte. Al di sotto, c’è del supporto chiave nei pressi del livello 1193, che rappresenta il livello di ritracciamento della corsa rialzista dal 1122,63 al 1263,84. Il top della uvola giornaliera si trova nella stessa area, dunque il mercato dovrà scendere al di sotto del 1193/1 per poter continuare a scendere e testare i livelli 1183 e 1179/6. Un ulteriore indebolimento con calo al di sotto del 1176 potrebbe incoraggiare un movimento verso il 1171/67. D’altra parte, se la nuvola giornaliera non permettesse al mercato di scendere e i prezzi attraversassero il 1210/08, il 1214/3 potrebbe essere la fermata successiva. Mi tori dovranno oltrepassare questa barriera per poter procedere al 1220/18. Una chiusura oltre il1220 su base giornaliera mi farebbe pensare che il mercato procederà poi verso il 1226/5. Se la resistenza venisse rotta, il livello 1213 potrebbe essere la fermata successiva.
