I prezzi dell’oro hanno chiuso al loro livello più basso dal 2 febbraio per via delle aspettative di un inasprimento della politica monetaria statunitense, e di un rafforzamento del Dollaro contro altre valute. La coppia XAU/USD è scesa a 1214,10$ l’oncia prima di risalire leggermente a 1216,53$. Dietro al calo dello 0,82% di martedì dell’oro c’è anche la vendita tecnica. Non sorprende che il calo al di sotto del livello 1222,88$ abbia trascinato i prezzi verso l’area 1213/1$.
Il biglietto verde ha ricevuto una spinta dalla percezione che la Federal Reserve aumenterà i tassi d’interesse durante il meeting della prossima settimana della FOMC, ma potremmo entrare in una fase di stallo in vista del rilascio dei più importanti dati economici della settimana, venerdì (uscirà il rapporto di febbraio sull’occupazione). Scambiare al di sotto della nuvola di Ichimoku sull’intervallo a 4 ore e l’allineamento negativo delle linee di Tenkan-Sen (media mobile a nove periodi, linea rossa) e Kijun-Sen (media mobile a ventisei periodi, linea verde), assieme al cross Chikou Span/Price nella stessa direzione, suggerisce che i ribassisti dell’oro hanno vantaggio tecnico nel breve periodo.
Al di sotto è presente la prevista zona di supporto, compresa fra i livelli 1213 e 1211, dunque gli orsi dovranno catturare questo campo strategico se vogliono spingere i prezzi a scendere e raggiungere la regione 1208/5. Un calo al di sotto del 1205 potrebbe portare ulteriore debolezza e spianare la strada per il 1200-1198. Per quanto riguarda il lato rialzista, l’area chiave da tenere d’occhio sarà 1219/7. I tori dovranno spingere il mercato oltre il 1219 per poter tentare un attacco al 1225/3. Se questa resistenza venisse infranta, I target successive potrebbero essere il 1228 e forse il 1233/1.