Martedì i prezzi dell’oro sono saliti di 14,01$ l’oncia, andando a toccare il livello più alto dal 9 novembre, con gli investitori che hanno cercato sicurezza dalle tensioni in Medio Oriente, le prossime elezioni britanniche e il meeting della Banca Centrale Europea. La coppia XAU/USD ha esteso i profitti dopo che la resistenza infranta al 1277,35-1276$ si è trasformata in supporto, spingendo i prezzi a salire, ma non sorprende che la resistenza al 1295,50$, che a metà aprile aveva portato il mercato ad invertirsi, ha portato con sé del profit taking. Attualmente l’oro viene scambiato a 1291,52$, prezzo più basso rispetto a quello di apertura di 1294,40$.
Da una prospettiva del breve periodo, ha senso tenere d’occhio il livello 1290, che coincide con la linea di Kijun-Sen (media mobile a ventisei periodi, linea verde) sul grafico a 1 ora. Se i prezzi scendessero da lì, il mercato tornerà verso l’area 1288-1286,40 area, dove risiede il fondo della nuvola di Ichimoku sull’intervallo a 30 minuti. Gli orsi dovranno spingere i prezzi al si sotto di quest’ultimo per poter rivisitare la zona 1283/2.
Per quanto riguarda il lato rialzista, c’è della resistenza iniziale al livello 1295,50. Se i tori riusciranno a catturare questo campo strategico, cercate ulteriormente il lato rialzista con i livelli 1300 e 1308/4 come target. Una chiusura oltre questa solida resistenza tecnica segnalerebbe una spinta al 1315.