I prezzi dell’oro hanno chiuso la sessione di lunedì in aumento dell’1,21%, sostenuto dalla copertura di posizioni short avuta in risposta ai timori geopolitici. Da un lato l’oro sta trovando supporto nell’aumento della domanda di protezione contro i rischi geopolitici, ma dall’altro, a pesare sul mercato c’è questa crescente percezione che la Federal Reserve abbia in serbo tre aumenti dei tassi d’interesse per il 2018. Finora i prezzi dell’oro sono stati tenuti continuamente sotto scacco dalla barriera chiave 1283,50, mentre l’interesse all’acquisto nei pressi dell’area 1167/5 ha creato un pavimento nell’intervallo di trading.
La price action di ieri ha riportato la coppia XAU/USD a oltre la nuvola di Ichimoku sugli intervalli a 4 ore e a 1 ora. Il mercato sta tentando di mantenersi oltre la nuvola a 4 ore, al momento, e i grafici suggeriscono la possibilità di un test del 1288 qualora il 1283,50 venisse infranto. Una rottura attraverso quest’ultimo porterebbe al 1292.
Tuttavia, se gli orsi riuscissero a difendere il 1283,50, che è anche la linea giornaliera di Kijun-Sen (media mobile a ventisei periodi, linea verde), e a trascinare i prezzi di nuovo alla nuvola a 4 ore, il mercato potrebbe poi scendere al 1274/3. Una rottura al di sotto del livello 1273 potrebbe mettere pressione sul mercato e aumentare la possibilità di un tentativo di rivisitare il supporto al numero tondo 1276.